Ilva, a Taranto una coppia su quattro è sterile

Creato il 30 settembre 2013 da Informasalus @informasalus


'I dati sugli effetti dannosi dell'inquinamento che incidono sull'infertilità sono allarmanti'

A Taranto una coppia su quattro è sterile, mentre il 26% delle donne è in menopausa precoce. Sotto accusa, ancora una volta, l'inquinamento prodotto dall'Ilva. L'ennesimo allarme sulle conseguenze sulla salute derivanti dallo stabilimento siderurgico giunge da un convegno organizzato dagli Ordini dei medici e degli odontoiatri di Taranto e Brindisi.
“'I dati sugli effetti dannosi dell'inquinamento che incidono sull'infertilità sono allarmanti. Urge istituire un osservatorio epidemiologico”, ha affermato la ginecologa Raffaella Depalo, dell'Unità di Fisiopatologia Riproduzione Umana del Policlinico di Bari.


“In uno studio che abbiamo presentato l'anno scorso al congresso della Società europea di embriologia - ha aggiunto la dottoressa Depalo - abbiamo evidenziato nelle donne, e in particolare nelle cellule della granulosa che sostengono l'ovulo nella crescita e lo portano nella maturità, delle alterazioni nella catena di espressione dei recettori per gli estrogeni, sostanze che sostengono la crescita follicolare e la maturazione ovocitaria”.
“Anche se l'Ilva dovesse spegnersi in questo momento - sottolinea Agostino Di Ciaula, presidente della sezione pugliese dell'Associazione internazionale Medici per l'ambiente nel corso del convegno 'Salute, Ambiente, Lavoro nella città dell'acciaio' - i tarantini continueranno a pagare conseguenze sanitarie almeno per le prossime tre generazioni, per cui è urgente chiudere i rubinetti dell'inquinamento prima di pensare a qualsiasi altra cosa”.
“L'area a caldo - prosegue Di Ciaula - continuerà a produrre una quantità impressionante di inquinanti nonostante le prescrizioni dell'autorizzazione integrata ambientale''. Secondo il presidente dell'Ordine dei medici di Taranto Cosimo Nume ''il primo modo per risolvere il problema è affrontarlo, conoscerlo, e cercare le soluzioni. Non siamo qui per fare allarmismo, ma ci dobbiamo muovere. Sono a confronto tutti i medici d'Italia perché Taranto, attraverso la conoscenza seria e rispettosa delle regole della scienza, arrivi a non subire oltre l'insulto di malattie gravi”.


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