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Ilva e il giro di valzer

Creato il 17 agosto 2012 da Apietrarota
Roma, 17 Agosto 2012. Quando si tratta di tagliare nastri i "nostri" referenti sono sempre in prima fila, quando si tratta di assumere responsabilita' il gioco dello scarica barile e' di norma. Cosi' e' accaduto anche per la questione dell'acciaieria di Taranto, l'Ilva.  Avviare il risanamento comporterebbe la chiusura dell'impianto, la perdita di posti di lavoro e delle commesse. Si tenta di contemperare le esigenze del lavoro con quelle ambientali, cioe' di salute per le persone e per il territorio. Compito difficile ma gia' realizzato nella Ruhr tedesca. A parte le responsabilita' dell'imprenditore Riva, sottoposto a indagine giudiziaria che dovra' individuare  colpe e sanzioni, quelle che ci suscita particolare irritazione e amarezza sono i giri di valzer dei  "nostri" referenti, politici e sindacali. Oggi c'e' la visita a Taranto dei ministri dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, e dell'Ambiente, Corrado Clini. Che ci vanno a fare visto che i problemi di rispettiva competenza possono essere risolti a Roma? E cosa hanno fatto i sindaci del passato, tra i quali Giancarlo Cito, ospite delle patrie galere, e del presente, Ippazio Stefano, che girava con una pistola? Come si e' potuto costruire una parte della citta' a ridosso dell'acciaieria? E che dire di Raffaele Fitto, presidente della regione Puglia dal 2000 al 2005, che si impegno' a stanziare 60 milioni di euro per bonificare l'area in questione? Di euro non ne e' arrivato neanche uno, ci risulta. E dell'attuale presidente, Niki Vendola, leader del SEL ((sinistra, ecologia e liberta') in sella da ben 7 anni? E dei precedenti ministri all'Ambiente, di qua' e di la'? E dei sindacati che dovrebbero proteggere gli operai, per il lavoro e per la salute? Anche loro nel giro di valzer!! E degli stessi operai, guidati da sindacalisti, che protestano e occupano le strade, creando danno agli utenti, mentre dovrebbero manifestare davanti agli stabilimenti e alle sedi istituzionali?
Ognuno guarda al suo "particulare" a danno di tutti.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc
Associazione per i diritti degli utenti e consumatori
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