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iMac sotto esame

Creato il 02 dicembre 2015 da Cobain86
iMac_Late 2008

iMac_Late 2008

È arrivato. A Natale 2011, sotto il freddo e il gelo con i pinguini che danzavano allegramente sotto la mia finestra, è arrivato un bellissimo iMac da 20 pollici, Intel Core 2 duo, 4 GB RAM DDR2 800 Mhz (potenziati, di suo ne montava 2), HDD da 320 GB a 7200 rpm, masterizzatore Pioneer dual layer. Uno sguardo dentro a questo piccolo (si fa per dire) di casa Apple, pregi e difetti dell’all-in-one per eccellenza. Buona lettura!

Ma dove? Ma chi? Ma perché?

Come nella tradizione dellemigliori storie natalizie è successo per caso: cerchi un regalo per tua cugina su eBay Annunci e trovi qualcosa per te. Un signore della provincia bolognese molto cordiale ha messo in vendita questo iMac e me l’ha portato a casa per un test diretto, nonostante fosse lievemente infortunato a causa di un piccolo disguido.

Nel dettaglio

La macchina monta, nel pannello retrostante in plastica nera, due porte FireWire (400/800), 3 USB 2.0, 1 uscita DVI, porta Ethernet,  jack audio e microfono.
La cosa incredibile (se così si può dire) è l’eleganza con cui il piede in alluminio sostiene lo schermo (pesantino, parliamo di 3 chili almeno) in maniera perfetta, permettendo il basculamento necessario per regolare l’inclinazione in base alla luce.

Come da tradizione il computer è tutto nello schermo: niente cassoni, niente scatole nascoste, quello che vedi è quello che serve.
Il monitor da 20″ ha una risoluzione da 1680×1050 pixel (un Full HD praticamente), con colori vividi e immagini pulite. Alle due USB presenti vanno aggiunte due USB extra presenti sulla tastiera (utili per chiavette e cose varie), che permettono di non dover armeggiare in continuazione dietro all’iMac.

Silenzio in studio, please

Il vero asso nella manica però è la presenza discreta: rispetto al precedente cassone con Windows XP alimentato a gasolio qui il rumore delle ventole non si sente, permettendo di lavorare in armonia senza un continuo soffione che renderebbe indisponente anche Babbo Natale. L’unico rumore che si avverte è durante la masterizzazione di CD/DVD, per il resto il disturbo sonoro è prossimo alla zero, con un SSD è praticamente impossibile capire se è acceso o spento. Grande.

Questioni di RAM

I 2 GB forniti dalla casa sono ottimi per navigare su Internet o per visionare un film, ma in casi di utilizzo intensivo l’upgrade a 4 GB è quasi obbligatorio per dare un po’ di respiro al processore (il massimo supportato sono 6 GB, un blocco da 4 GB più un blocco da 2 GB), un Intel Core 2 Duo che, nonostante l’età, ruggisce ancora (visto che di Snow Leopard si parla) e permette al computer di girare senza troppi intoppi.

Se vogliamo notare le pecche avremmo sicuramente gradito un piccolo forellino per forzare l’espulsione del disco, in caso non voglia collaborare. Altra cosa sospettosa è l’utilizzo delle RAM da portatili su un fisso: con tutto lo spazio che c’è non se ne avverte il bisogno, ma considerando il ruolo di “desktop compatto” evidentemente RAM più piccole consentono una migliore collocazione degli altri componenti (e di riutilizzare quelle già presenti nei vari MacBook).

Mouse e pantegane varie

La connettività Bluetooth e Airport lo rendono il centro multimediale di casa, grazie anche alle FireWire che gli permettono di gestire le periferiche ad alta velocità e alle USB incorporate nella tastiera. Il resto lo fa il Mighty Mouse, un topolino bianco con una sferetta che gira a 360 gradi.

Apple non ha mai avuto molta fortuna con i mouse e il Mighty non fa eccezione: quando la sferetta centrale (per lo scorrimento nelle quattro direzioni) si blocca sono improperi tratti direttamente dai canti latini, in questo il Magic ha introdotto una novità grazie alla superficie touch (con un’autonomia ridicola delle batterie, speriamo nei nuovi prodotti con la batteria integrata).

Concludendo

Senza volere proporre un confronto iniquo tra Pentium IV e Intel Core 2 Duo (che poi si traduce in Windows XP a 32 bit contro Snow Leopard a 64 bit), posso affermare che è una macchina fantastica: silenzioso, discreto, con componenti di prima scelta, poco ingombrante… reinventa il modo di lavorare con il computer, rendendolo un piacere anziché una frustrazione. Ancora oggi ha dei tempi di avvio (grazie ad un SSD Samsung e a Mavericks) rapidissimi che superano anche macchine di recente costruzione con Windows 10, a dimostrazione che il buon design associato a software/componenti hardware di qualità fa ancora la differenza.

La possibilità di lavorare senza distrazioni o banner inutili che spuntano fuori ogni 4 secondi permette di aumentare la produttività e di concentrarsi sulle cose veramente importanti, nascondendo tutto il resto.

Benvenuto iMac.

Marco


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