“Ora le bambine di tutto il mondo avranno un'infinità di modi diversi per vivere le loro storie e scatenare la propria fantasia insieme a Barbie.” È così che la Mattel annuncia il lancio della nuova linea di Barbie fashionistas 2016. Tre nuovi corpi per Barbara Millicent Roberts, l'ionica bambola che per 57 anni ha rappresentato un canone di bellezza per tutte le bambine del mondo. Un modello a lungo criticato per le proporzioni poco realistiche che potevano diffondere un messaggio sbagliato per le bambine.
È previsto per il 1° marzo 2016 il lancio della nuova linea comprendente 33 nuovi modelli con i 4 tipi di silhouette: “original”, “petit”, “curvy” e “tall”; 6 tonalità di carnagione, 19 colori degli occhi e 20 diverse acconciature, oltre ad infiniti abiti e accessori all'ultima moda.
È importante che ogni Barbie sia diversa per rispecchiare l'effettiva diversità dell' universo femminile e per poter riflettere una più ampia visione di bellezza. Grazie a questa diversità, le bambine possono riconoscere nelle bambole le caratteristiche che le rendono uniche e rispecchiarsi in esse. È questo il messaggio che intendono lanciare i produttori: è grazie alla diversità che tutto è possibile. Obiettivo che si era posta Ruth Handler, creatrice della famosa bambola, quando la ideò affinché, attraverso essa, le bambine potessero essere tutto ciò che desideravano.
È grazie al cambiamento radicale che la nuova linea si è conquistata la copertina del “Time”, che ha commissionato al fotografo giapponese Kenji Aoki una serie di foto che testimoni il cambiamento e l'evoluzione della bambola.
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"Now can we stop talking about my body?" è il titolo che si legge in copertina, ma la taglia da modella non è l'unica cosa ad essere cambiata: sono stati creati prodotti che si ispirano ai ruoli più disparati e fantasiosi, facendo squadra con i personaggi più illustri.
Ed è proprio su questo che gioca il nuovo messaggio promozionale, che è stato condiviso su Facebook dalla pagina ufficiale con l'hastag “#theDollEvolves”, per sottolineare il grande cambiamento e diffondere l'idea che “l'immaginazione ha diverse forme e dimensioni”.