Si impara più con l’osservazione che con i libri.
Le operazioni di geoingegneria clandestina purtroppo non conoscono requie: questo è arcinoto. In questi anni poi abbiamo anche potuto constatare che le azioni di guerra climatica si adattano alle più disparate esigenze tattiche e strategiche, inclusa la dissimulazione: già anni addietro alle scie durevoli si affiancarono le scie evanescenti, sempre chimiche (e tossiche), ossia generate in modo intenzionale.
Negli ultimi tempi abbiamo osservato e filmato delle “nuvole” che si generano a seguito della rapida trasformazione di scie serpeggianti. Somigliano a stratocumuli. Lo stratocumulo è una nube bassa, simile agli strati ma caratterizzata da ammassi tondeggianti, di colorazione tra il bianco grigiastro ed il grigio. In rari casi gli stratocumuli sono composti da cristalli di ghiaccio.
Spesso questo genere di nube è associato al passaggio di un fronte caldo che causa il sollevamento della più leggera aria calda; quando l’aria tocca la saturazione, può verificarsi una moderata instabilità al livello della nuvola, provocandone un lieve sollevamento. Precipitazioni associate agli stratocumuli sono possibili, ma in forma leggera e generalmente di breve durata.
Naturalmente ci troviamo di fronte a formazioni artificiali a quota bassa (circa 1500-2000 metri). Da un punto di vista morfologico esse appaiono affini a nuvole naturali, ma non sono composte d’acqua: infatti non sono mai apportatrici di piovaschi o acquerugiole, piuttosto di siccità.
I negazionisti sono soliti ripetere che le contrails si trasformano in cirri: questo non è vero. Le vere e rarissime scie di condensa si dissolvono del tutto, inoltre com’è possibile che presunte scie di vapore diventino stratocumuli, dal momento che essi si trovano a bassa quota?
E’ notevole come l’imitazione della natura sia quasi perfetta, ma è altresì indiscutibile che questi pseudo-stratocumuli possono essere studiati nella loro genesi e metamorfosi di tipo artificiale: la scia sinuosa è rilasciata dal velivolo chimico, quindi si espande e si ingrossa, infine, un po’ alla volta, assume un aspetto bombato e cotonoso simile a quello di un stratocumulo vero. Siamo al cospetto di una contraffazione, l’ennesima.
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