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Immaginare per Capire

Creato il 25 maggio 2013 da Larivistaculturale @MePignatelli
Posted on mag 25, 2013 in Antropologia, Cultura

Arjun Appadurai

Arjun Appadurai, pensatore chiave nelle scienze sociali, eminente antropologo newyorkese di origine indiana, è ospite di “Dialoghi sull’Uomo” a Pistoia dove parla stasera alle 18.

“Modernità in Polvere”, uno dei testi di Appadurai che hanno avuto più impatto, spiega come, nelle società transnazionali, l’immaginazione ha un ruolo centrale nel costruire nuovi orizzonti di significato.

L’idea delle “comunità immaginate” è di Benedict Anderson, che la elabora partendo dal ruolo che la comunicazione di massa, i giornali, i romanzi e in generale la stampa ha avuto nel consentire la formazione dell’idea di nazione.

Arjun Appadurai elabora questo concetto nella direzione di un legame possibile tra il lavoro dell’immaginazione e l’emergere di un mondo politico postnazionale: “sempre più svincolata dai confini nazionali a causa del duplice incontrollabile flusso planetario dell’informazione e dei popoli migranti, la comunità che aveva trovato nello spazio nazionale un nido sicuro deve oggi inventarsi nuove forme e nuovi linguaggi”.

“L’opera dell’immaginazione”, spiega Piero Vereni, antropologo all’Università di Roma – Tor Vergata, e traduttore di Modernità in Polvere, “è il pernio della riflessione. Immagini e spettatori sono contemporaneamente in circolazione e questa relazione mobile tra eventi mass-mediatici e pubblici migranti definisce il nucleo della relazione tra la globalizzazione e il moderno”.

Appadurai definisce modernità diffusa la condizione che si è venuta a creare con l’irruzione delle tecnologie di comunicazione di massa nelle varie realtà socioculturali e con l’esplosione dei fenomeni migratori. Centrale è il ruolo dell’immaginazione individuale o collettiva come strumento adottato dagli individui agenti per adattarsi al campo di possibilità di scelta a loro disposizione. Cinque sono i “panorami” nel flusso dell’economia culturale globale attraverso i quali gli individui immaginano e costruiscono la propria identità:

  1. ethnoscapes: migrazioni e “diaspore” umane
  2. mediascapes: flusso dei simboli
  3. technoscapes: movimento delle tecnologie
  4. financescapes : movimento del denaro
  5. ideoscapes: flussi di idee

In quest’ottica ad esempio i film di Bollywood possono essere considerati come “mediascapes” consumati dai soggetti dell’ “ethnoscape” indiana.

“Se non riuscite a capire, immaginate”, così il prof. Ugo Fabietti spiegava ancora il ruolo fondamentale dell’immaginazione nel mondo contemporaneo. Un suo ruolo di guida, un’apertura alla capacità di immedesimazione, specie quando si viaggia e si incontrano le persone, nei racconti, nei luoghi, nelle idee.

 © Melissa Pignatelli

 Fotografia di Arjun Appadurai WikiCommons.

Arjun Appadurai proveniene dalla moderna borghesia indiana, migra come studente in Inghilterra e poi come professore negli Stati Uniti, e usa la sua esperienza personale come base e spunto delle sue riflessioni. Oggi è Goddard Professor of Media, Culture, and Communication alla New York University a New York City, NYblog e biografia


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