Gli italiani che hanno mandato in Parlamento i 405 deputati che hanno votato questo ringrazino sé stessi!Sono loro che hanno consentito questa immagine del Governo!Di sicuro ci sarà qualcuno che, come mio marito, se ne è pentito.Speriamo in un ravvedimento futuro degli illusi.
Prima e dopo: la sostanza (Bilderberg?) non cambia
Su suggerimento di una lettrice, che ha dato una preziosa indicazione sotto il mio precedente post, sono andata a vedere i nomi di chi ha votato a favore e di chi ha votato contro la decadenza del ministro della Giustizia.
Fra chi ha votato per il NO mi spiace trovare il nome di Roberto Giachetti: ha obbedito all'ordine di scuderia. Allora uno così non serve a niente. Possiamo sempre tirarci fuori da qualcosa di scorretto se la pensiamo diversamente: salviamo la nostra integrità perdendo qualcosa che vale meno. Giachetti poteva votare secondo coscienza.Biancofiore Michaela, ad esempio, pur essendo di Forza Italia ha votato SI. La povera Ligresti che soffriva tanto in carcere
Ma come si può pretendere che gente abituata al lusso stia in carcere! Su via!!
Il sistema giuridico
italiano utilizza la locuzione "
false comunicazioni sociali" per indicare quel reato contemplato dal
codice civileall'art. 2621 e specificato dagli articoli successivi, e che comprende quindi non soltanto la fraudolenta compilazione del solo bilancio, ma anche quella di tutte le comunicazioni sociali e delle relazioni che la legge impone di redigere, oltre all'omissione di questi obblighi.
Il testo normativo è stato oggetto di recente sensibile revisione, con la quale
la precedente sanzione della reclusione da uno a 5 anni è stata modificata con la sanzione dell'arresto fino a due anni. Le modifiche attuate sono popolarmente sintetizzate con il termine di "depenalizzazione", tuttavia la norma vigente continua a prevedere una sanzione e il falso in bilancio - seppure ne siano state modificate circostanze e conseguenze - resta un illecito. Gli articoli che ne parlano sono peraltro nel Titolo XI del Libro Quinto del Codice, titolo che rimane rubricato come "Disposizioni penali in materia di società e consorzi". L'art. 2622 esplicitamente nomina l'illecito usando il termine "
delitto".Nella dialettica suscitata dalla riforma della disciplina, piuttosto, vi è chi sottolinea come l'attuale sia un approccio meno repressivo di quanto non fosse in precedenza nei confronti di chi si renda colpevole di questo illecito.L'attuale regolamentazione è il risultato di una serie di iniziative a partire dalla proposta di
legge delega per la riforma del diritto societario, del
governo Amato, approvata dal
consiglio dei ministri il 26 maggio
2000 e trasmessa al
parlamento[17], della legge delega approvata dal parlamento il 3 ottobre
2001, n. 366
[18] e del conseguente
decreto delegato d.lgs. 11 aprile 2002 n°61
[19], del governo Berlusconi, seguiti dalla
legge 28 dicembre
2005, n. 262
[20] e dal
D.Lgs. 27 gennaio
2010, n. 39
[21]