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Immigrati africani /Urge intervento sulle rimesse /Lo suggerisce la Banca Mondiale

Creato il 31 gennaio 2013 da Marianna06

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Un qualcosa che ignoriamo e che dovremmo sapere è il costo del prelievo applicato sul denaro di un immigrato che, oggi, intenda mandare a casa propria, in Africa, parte dei risparmi del suo lavoro.

 Il fatto è che a fare questo genere di transazioni sono sempre, o quasi sempre, gli stessi istituti di credito, leggi banche “usuraie”,  e  di solito queste operano in regime di monopolio.

In tale modo i prezzi lievitano e a loro unico vantaggio.

Succede, perciò, che un lavoratore africano, che vive in Italia, specie se il suo denaro lo deve inviare in uno dei Paesi dell’Africa sub-sahariana(Niger-Mali-Ciad), paghi una cifra ,che assorbe dal contante il 12,4% della stessa rimessa.

Mentre, altrove, la cifra uguale non supera di regola il 9%.

Questi sono dati forniti dalla Banca Mondiale, la quale suggerirebbe, semmai, un prelievo addirittura del solo 5%.

Ciò consentirebbe, infatti, alle famiglie degli immigrati di beneficiare subito di maggiori somme di denaro che sono state, nella maggioranza dei casi,  lavorate e guadagnate onestamente dai propri congiunti.

I Paesi peggiori, quanto a regime di monopolio o semi-monopolio per il servizio delle rimesse in Africa,  sono attualmente il Sudafrica,  il Tanzania e il Ghana.

Sono informazioni ufficiali.

Solo un’onesta concorrenza fra istituti di credito potrebbe risolvere  buona parte del problema.

E  non sarebbe poca cosa in considerazione  della crisi economica generalizzata che erode, e senza pietà alcuna, molto di più i denari delle modeste entrate di chi non ha mai scialato e non sciala mai e le ha realizzate (è proprio il caso di dirlo) con il sudore della fronte piuttosto che d’altri.

Quelli, cioè, coloro che hanno sempre potuto e possono. Onestamente e no.

 

  A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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