Decine di poliziotti e carabinieri in ospedale, piccoli incendi appiccati in strada, arterie centrali del traffico e binari bloccati per ore: ai migranti ospiti del Cara di Bari è ‘bastata’ una guerriglia urbana per strappare al governo la promessa di velocizzare l’esame delle loro richieste di asilo, attraverso l’istituzione di una seconda commissione ministeriale. Ma si teme già che la risposta delle istituzioni non possa soddisfarli del tutto.
Su una cosa, però, non lascia dubbi il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano: “Non saranno tollerate altre violenze”. Lo ha assicurato ieri ai giornalisti che lo hanno intervistato al termine dell’incontro convocato a Bari per rispondere alle richieste delle centinaia di migranti che dal Cara chiedono a gran voce asilo politico, documenti e permessi di soggiorno, sostenuti (per alcuni fomentati) anche da associazioni presenti all’arrivo del sottosgretario in prefettura. “Siamo tutti clandestini, liberiamoli”, sono gli slogan con cui lo accolgono. Non è così facile, soprattutto a Bari dove dall’anno scorso, quando le richieste di asilo presentate sono state 506, sulla commissione ministeriale è “gravato un peso spropositato”: le richieste si sono moltiplicate per sette, arrivando a 3.731. Ma adesso, “con più forze in campo”, non solo i tempi saranno più celeri (senza che questo pregiudichi la scrupolosità dei controlli) ma tutti i richiedenti asilo saranno convocati in un giorno ben preciso. “Ci auguriamo che questo – dice Mantovano – possa calmare gli animi”. Anche perché, ricorda, “fra gli elementi che impongono di rigettare la domanda di asilo c’é anche quello di rendersi responsabili di fatti di violenza e turbativa di ordine pubblico”.
D’ora in avanti, nella valutazione delle domande, si farà più attenzione al paese da cui fugge il migrante piuttosto che a quello di origine. Senza per questo dimenticare quanti dichiarano di provenire da un Paese in guerra o dove sono perseguitati solo per avere diritto all’asilo politico. L’esito della riunione, tuttavia, non sembra essere piaciuto alla Regione Puglia: “Temo sia necessaria una risposta politica del governo di tutt’altro tenore”, ha sottolineato l’assessore all’Immigrazione, Nicola Fratoianni. E sulla sua richiesta al governo di adottare l’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione, che prevede permessi di soggiorno temporanei in casi di particolare emergenza (“e in Libia c’é una guerra ed è chiaro che è un’emergenza”), Mantovano glissa: “Con tutto l’interesse che merita, è una richiesta che non compete a questo tavolo”.