Un altro gommone con oltre cento profughi a bordo sarebbe affondato nel Canale di Sicilia. Salgono così a 330 i morti. L’imbarcazione era partita sabato dalla spiaggia di Tripoli con altri tre gommoni con a bordo almeno cento persone su ogni mezzo. Tra loro anche i 29 profughi morti assiderati dopo il soccorso della Guardia costiera a cento miglia da Lampedusa. E gli oltre duecento immigrati annegati durante la traversata. Una situazione assurda, che continua a causare centinai e centinaia di morti.
(fanpage.it)
Le drammatiche morti dei profughi nel Canale di Sicilia: oltre 330 vittime. In un primo momento, dalle testimonianze raccolte da Carlotta Sami dell’Unhcr i gommoni risultavano essere tre. “Complessivamente erano tre i gommoni con i migranti a bordo – spiega Carlotta Sami all’Adnkronos - su uno c’erano anche i 29 profughi poi morti assiderati e i 76 superstiti. Su altri due gommoni c’erano più di 210 persone. Di queste ne sono state tratte in salvo solo nove”. Secondo il racconto dei superstiti ai mediatori culturali su un gommone c’erano 105 immigrati e sull’altro 107. A parlare del quarto gommone è un testimone oculare, un immigrato malese di 32 anni, tra i nove superstiti soccorsi da un mercantile e accompagnato all’alba a Lampedusa. “Eravamo complessivamente in 460 - dice il testimone – e siamo partiti sabato dalla Libia. Eravamo su quattro gommoni. Durante la traversata uno dei tre gommoni è affondato con a bordo gli oltre cento profughi”. ”Uno dei due gommoni è affondato – raccontano tra le lacrime – e l’altro si è sgonfiato davanti provocando il panico a bordo”. I nove superstiti sono stati tratti in salvo dal rimorchiatore che poi li ha trasportati a Lampedusa.
L’accoglienza dei comuni siciliani alle 29 salme dei profughi morti. Intanto verranno trasferite oggi da Lampedusa a Porto Empedocle (Agrigento) le ventinove salme dei profughi morti assiderati dopo il soccorso nel Canale di Sicilia a 110 miglia dall’isola che ha scatenato polemiche sulle dinamiche di salvataggio. Il prefetto di Agrigento Nicola Diomede sta coordinando le operazioni per dare una sepoltura alle vittime. Sono quattordici i comuni dell’agrigentino che hanno dato la loro disponibilità per accogliere le salme. Due verranno sepolti ad Alessandria Della Rocca, due ad Aragona, due a Burgio, due a Cammarata, tre a Canicattì, quattro a Cianciana, uno a Favara, due a Grotte, due a Montallegro, due a Palma di Montechiaro, uno a Porto Empedocle, uno a Ribera, due a Santo Stefano di Quisquina e tre a Sciacca.
Le indagini, dopo le polemiche sulle dinamiche di salvataggio di un’imbarcazione, domenica scorsa. Gli uomini della Squadra mobile di Agrigento e della Polizia scientifica di Palermo hanno interrogato i migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione soccorsa domenica scorsa. Dai primi racconti emerge che il gommone, dove erano stipati gli oltre cento profughi, è rimasto in mare per tre giorni e che quasi subito ha cominciato a imbarcare acqua. Ai superstiti è stato chiesto di fare un elenco delle persone e dei compagni di viaggio per avere una lista completa dei nomi e cognomi. Uno solo dei cadaveri è stato identificato. Si tratta di un ivoriano di 31 anni. L’età media delle vittime è tra i 18 e i 25 anni. (ADNKRONOS)