Si chiama Yambambi Yete ed è “in ottima salute, come la mamma”, la bimba nata ieri a bordo della nave Euro della Marina militare, impegnata nel Canale di Sicilia nell’operazione Mare Nostrum. L’unità della Marina, è stata impegnata ieri in diverse attività di soccorso nel Canale di Sicilia, aveva appena tratto in salvo 90 migranti, tra cui la donna prossima al parto. Non c’è stato il tempo per organizzare il trasferimento della partoriente in un ospedale, la bambina è venuta alla luce nella nave della Marina. Il parto, riferiscono all’Adnkronos fonti della Marina, è avvenuto con l’assistenza del personale medico militare imbarcato a bordo della nave Euro.
Il momento della nascita della bimba Yambambi Yete (adnkronos.com)
La storia di Yambambi Yete, la bimba nata sulla nave Euro della Marina. “La piccola pesa circa 3 kg e sta bene, come la mamma. Per noi è stata una grandissima gioia, che ci dà nuove motivazioni e conferma l’importanza della missione”, dice all’Adnkronos il Capitano di fregata Cristian Nardone, comandante della nave Euro. Fatimada, la mamma, originaria del Gambia, si trovava insieme al marito, al figlio e ad altre 90 persone su un gommone in difficoltà ed è stata fatta salire a bordo dai soccorritori alle 14.35.
L’intervento dei sanitari a bordo della nave. Il personale medico della nave (il tenente di vascello Maria Paola Cesca, il capitano infermiere della Croce Rossa Istvan Piffer, il maresciallo Mario Moscato) “si è subito reso conto che il parto era imminente e che non ci sarebbe stato il tempo di organizzare un’evacuazione medica con l’elicottero in dotazione sulla fregata Euro. A quel punto è stato necessario organizzare uno spazio sulla nave per permettere alla donna di partorire in condizioni igieniche e di sicurezza adeguate”. Alle 15.23 di questo pomeriggio Yambambi è così venuta alla luce “senza complicazioni” ed è stata affidata alla mamma e al papa, Lame Yete. Quest’ultimo “è un magazziniere che viveva a Tripoli insieme alla famiglia e che a causa della situazione in Libia ha deciso di imbarcarsi sul gommone”, alla volta delle coste europee, sfidando la sorte.
La soddisfazione del comandante Mattesi della San Giusto. “Così salviamo i bambini – spiega il comandante Mattesi -, loro parlano molto poco. Si esprimono con lo sguardo, facendo conoscere emozioni e paura. Quando ci sorridono, vuol dire che si sono lasciati dietro l’inferno”. A parlare è Mario Mattesi, dal 10 ottobre comandante di nave San Giusto, unità della Marina Militare impegnata nell’operazione Mare Nostrum, in prima linea nel salvataggio di migranti nel canale di Sicilia. “Quando i bambini ricevono in dono giocattoli o pennarelli che ci inviano per loro – spiega Mattesi all’Adnkronos – pensano di essere in un altro mondo. Sulla nave si sentono al sicuro, in cerca di futuro”. (ADNKRONOS)