La prima volta che l’ho vista era seduta con lo sguardo assente. E’ stato un attimo..mi sono innamorato.
Non ho mai avuto il coraggio di rivolgerle la parola, sono rimasto immobile, incantato dalla sua grazia.
Ogni giorno ci incontravamo, stesso orario, stesso treno ma non la stessa fermata.
“Ci si può innamorare di una presenza?”. “Non sai nulla di lei, è solo un’idea”. Questi pensieri affollavano la mia mente e vivevo quei giorni nel tormento ma con un battito nuovo. Tornavo a vivere …. eppure restavo immobile.
Mai una volta sono riuscito a dirle “Ciao, come va?”. Oggi è più facile comunicare attraverso un filtro, un pc, uno smartphone …. Non riusciamo a dirci la verità guardandoci negli occhi. Quegli occhi! I suoi occhi erano gentili, discreti e forse leggermente malinconici. Ho voluto sempre leggerci una ricerca, forse perché in realtà speravo che cercassero me.
Una volta l’ho vista sorridere rivolgendosi ad una bambina sedutale accanto. Quel sorriso … mi ha scaldato il cuore ma nemmeno allora sono riuscito a fare un passo verso di lei.
Non sono riuscito a muovermi , ero bloccato dalla paura del rifiuto e dalla vergogna di apparire ridicolo.
“Come sono arrivato ad essere così?” “Come si può rinunciare alla gioia di vivere semplicemente per paura del fallimento?” “Quando ho smesso di credere all’amore?”
Un giorno non l’ho vista più. Improvvisamente è sparita. Ero disperato….
Un vuoto incolmabile.
Non ho mai saputo nemmeno il nome di quella presenza, lei vive solo nei miei ricordi.