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Imola/ ANB. Mario Bernabè: In ricordo di suo padre Aurelio

Creato il 28 luglio 2014 da Antonio Conte

anb_BERSA1Ad inizio del 2014 la sez.  di Imola dell’ANB ha terminato la sua corsa. Nella persona del presidente avv. Ten. Giuseppe Di Lorenzo ha devoluto il fondo di cassa all’acquisto di un ecocardiografo per il reparto di pediatria del locale ospedale civile.

Mio padre Aurelio fu fra i fondatori della sez. nel 1930 e fra i rifondatori nel 1973.  Proprio alla vigilia del raduno naz. ANB che nel 2015 si terrà di nuovo nella vicina Rimini. Lo ricordo al precedente raduno riminese del 1980 sfilare al passo di corsa sul lungomare alla età di 71 anni. In occasione della chiusura della sezione mi sembra giusto, per ragioni storiche, ricordare i bersaglieri imolesi decorati al V.M. dal Risorgimento e le relative motivazioni.

Tali motivazioni sono consultabili nel volume Albo d’Onore edito nel 1974 a cura della sezione di Imola del Nastro Azzurro di cui, in anni successivi, mio padre fu presidente onorario.

Mario Barnabè ( I° capitano medico di cpl in congedo)

Memoriale del figlio

Allo scoppio della II guerra mondiale mio padre Aurelio, nato nel 1909, fu strappato alla sua Imola e alla serenità della vita civile e richiamato, come ufficiale di complemento, al VI reggimento bersaglieri di Bologna. Il comandante era il colonnello Umberto Salvatores e l’aiutante maggiore il tenente colonnello Ercole Felici. Mio padre fu inviato con l’intero reggimento in un primo tempo sul fronte jugoslavo e, in seguito, sul fronte russo ( prima CSIR e poi ARMIR). Nella avanzata in Russia rinunciò alla nomina a ufficiale istruttore della Scuola Allievi Sottufficiali Bersaglieri di Bobrusko-Villa del Nevoso in Istria, a migliaia di km dal fronte ( che gli sarebbe spettata come capitano con maggiore anzianità di nomina) per non abbandonare al loro destino i 300 uomini della sua III compagnia, che avrebbero continuato quotidianamente a rischiare la vita in prima linea. Meritò un encomio solenne, una medaglia di bronzo “ sul campo” e una medaglia d’argento al valor militare. Sull’ansa del Don, punto di massima avanzata delle nostre truppe, quando la sua terza compagnia era ridotta a meno di venti uomini, fu ferito da un proiettile di parabellum che, esploso da una decina di metri, lo colpì all’emitorace sinistro. Restato per ore a perdere sangue nella “ terra di nessuno “ fra le opposte linee, fu infine quasi miracolosamente salvato dal bersagliere Quinto Ascione di Cervia che per tale azione fu decorato di croce di guerra al valor militare e sarebbe poi caduto pochi giorni dopo meritando la medaglia d’oro “ alla memoria”. Mio padre, dopo alcuni mesi in pericolo di vita, infine si riprese e tornò alla vita civile e alla sua attività di dirigente bancario. .All’inizio degli anni settanta fu nominato cavaliere della Repubblica.

Io fui sottotenente medico di complemento al VI battaglione Genio Pionieri di Bologna dal giugno 1972 al giugno 1973. In tale veste fui spesso medico di guardia all’Ospedale Militare di Bologna, intestato al S.Ten.Med. Lino Gucci ,già ufficiale medico al VI RGT Bersaglieri sul fronte russo e medaglia d’oro “ alla memoria”. Il medico di guardia in un ospedale militare, per regolamento, deve presentarsi agli ufficiali superiori eventualmente ricoverati e dichiararsi burocraticamente a loro disposizione .In una delle mie guardie furono contemporaneamente ricoverati sia Umberto Salvatores che Ercole Felici ( nel frattempo divenuti generali). Quando mi presentai al loro cospetto e appresero che ero figlio di Aurelio, da loro definito “ uno degli ufficiali più valorosi del reggimento”, espressero il desiderio di rivederlo. L’incontro avvenne in quello stesso pomeriggio e vide i tre reduci con gli occhi lucidi al ricordo delle tante traversie passate. Nel 1983 mio padre collaborò con testimonianza personale ( citata nella prefazione) al volume curato dall’amico generale Aldo Gianbartolomei per lo Stato Maggiore relativo alla Campagna di Russia. Nei primi anni novanta mio padre fu promosso al grado di tenente colonnello del ruolo d’onore. In quello stesso periodo le associazioni d’arma imolesi provvidero al restauro del primo altare di sinistra della chiesa di Santa Maria in Regola e vollero che fosse lui a tagliare il nastro inaugurale.

Pochi anni dopo, nel marzo 1993, quando i pochi resti di Ascione rientrarono dalla Russia, mio padre fu invitato a presenziare alla cerimonia che si sarebbe tenuta a Cervia. Benchè fosse già in precarie condizioni di salute, volle essere da me accompagnato e, dopo i meno partecipi discorsi ufficiali, posando la mano con affetto riconoscente sulla piccola urna, pronunciò poche e toccanti parole fra l’intensa commozione dei presenti, convenuti numerosi in quella luminosa giornata di fine inverno. Ciò mentre io riflettevo che solo grazie all’eroismo di Ascione in quel lontano agosto 1942 mio padre era sopravissuto ed io avevo avuto la possibilità di nascere nel maggio 1944.

Pochi mesi dopo anche mio padre avrebbe terminato la sua corsa terrena.

Al funerale ,nell’agosto 1994, il sesto reggimento bersaglieri inviò una rappresentanza a rendere gli onori e il trombettiere ad eseguire il silenzio. Nel 1995 a Bologna, all’interno della Caserma Mameli gli fu intestata la casermetta della terza compagnia del VI RGT, che era stata ai suoi ordini sul fronte russo.

Nel 2007 il Comune di Imola, con voto unanime, deliberò di intestargli il giardino pubblico di piazzale Michelangelo ,il più vicino alla sua abitazione .L’esercito inviò un reparto in armi a rendere gli onori e la fanfara dei bersaglieri accompagnò l’evento. Nello stesso anno fu pubblicata una sua biografia a cura del giornalista Gianfranco Borghi.

Nel 2008 il Comune di Castel del Rio, nell’Appennino imolese, che nella seconda guerra mondiale era situato sulla Linea Gotica, decise di intestargli una saletta del locale Museo della Guerra. Su una parete il suo busto in bronzo è circondato dalle motivazioni delle sue decorazioni e dalle foto dai fronti jugoslavo e russo. Sotto è posta la sua storica bici da bersagliere a gomma piena. Nella parete adiacente, in una vetrinetta, sono poste le sue decorazioni, la sciabola, il piumetto, le divise e i CREST del Nastro Azzurro e del VI RGT bersaglieri. Al Museo di Castel del Rio sono state, inoltre, consegnate le pubblicazioni che hanno parlato di lui, ufficiale di complemento al quale sembrano potersi riferire le parole che nell’antica Roma il console Gaio Mario rivolse ai senatori, preparandosi alla guerra contro Giugurta: “ E non ho studiato il greco: non me ne importava, perché vedevo quanto poco se ne fossero giovati quei maestri per la conquista della virtù. Ma altre cose ho imparato, di gran lunga più utili alla Repubblica: colpire il nemico, far la guardia, di nulla aver paura se non dell’infamia, sopportare caldo e geli, dormir per terra, tollerare nel contempo la fatica e la fame. Con questi insegnamenti darò l’esempio ai soldati…” ( da Sallustio La guerra giugurtina LXXXIV ). In occasione delle celebrazioni del 4 novembre 2012, infine, presso il monumento ai caduti della prima guerra mondiale sono state inaugurate dalle autorità civili e militari una decina di formelle in ceramica sulle figure più rappresentative della storia imolese dal   Risorgimento alla seconda guerra mondiale. Per quest’ultima è presente una foto di Aurelio sulla moto nel 1941 sul fronte jugoslavo e lo si definisce” la figura più significativa fra gli eroi di Imola nel secondo conflitto mondiale” precisandone il grado di tenente colonnello del sesto reggimento bersaglieri e le decorazioni di medaglia di bronzo “ sul campo” e di medaglia d’argento. Tutte le formelle sono illuminate nelle ore notturne.

Mario Barnabè

Bersaglieri imolesi decorati al V. M. dal Risorgimento.

  • Cornazzani Domenico cl.1836 – Medaglia di bronzo al V.M.
  • Serg. VI RGT bersaglieri ( volontario) – “ Si distinse per animosità e coraggio durante l’azione di Casalvecchio”. Casalvecchio, 22 agosto 1861
  • Mirri Giuseppe cl.1834 – Croce di cavaliere dell’Ordine militare di Savoia.
  • Magg. in SPE dei bersaglieri – “ Re Vittorio Emanuele II, su proposta del generale Enrico Cosenz, concesse al Mirri la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia ( ora d’Italia)”. R. decreto in data 12 giugno 1862
  • Marani Sebastiano cl. 1890 – Medaglia di bronzo al V.M.
  • Soldato 11° RGT Bersaglieri – “ Malgrado il soverchiante numero del nemico sul fronte e da tergo, continuò impavido a combattere finchè cadde morto”. Henni ( Libia) 23 ottobre 1911
  • Ferrari Giuliano cl. 1889 – Medaglia di bronzo al V.M.
  • Sergente 11° RGT bersaglieri – “ In combattimento di retroguardia, sotto l’azione del fuoco nemico, coadiuvava efficacemente il proprio Comandante di plotone a mantenere la calma e l’ordine nel reparto. Ferito alla mano sinistra, non si portava al luogo di medicazione, ma continuava a rimanere sul posto di combattimento”. Bu Kemez ( Libia) 31 maggio 1912 – Medaglia di bronzo al V.M.
  • Sergente 11° RGT bersaglieri – “ Ferito il suo ufficiale lo sostituì nel comando del plotone che guidò con calma ed energia” – Sidi Alì ( Libia) 14 luglio 1912

PRIMA GUERRA MONDIALE

  • Brusa Dino cl.1899 – Medaglia d’ argento al V. M.
  • Soldato 4° BTG bersaglieri ciclisti – “Facendo parte di un pattuglione di arditi destinato alla conquista di un caposaldo nemico armato di mitragliatrici, con ammirevole sprezzo del pericolo si slanciava fra i primi all’assalto. Circondato rifiutava di arrendersi e strenuamente si difendeva, finchè trovava la morte gloriosa sul campo di battaglia”. Medio Piave 19 giugno 1918
  • Costa Pietro cl. 1891 – Croce di guerra al V.M.
  • Soldato 49° BTG bersaglieri – “ Latore di ordini, percorreva più volte con ardire la zona fortemente battuta dal fuoco avversario, assicurando il completo collegamento tra il reparto e il comando del gruppo bersaglieri” – Polazzo, 6 agosto 1915
  • Buscaroli Davide cl. 1887 – Croce di guerra al V.M.
  • Soldato 49° BTG bersaglieri – “ Portaferiti, sprezzante del pericolo,sotto violento fuoco di artiglieria e fucileria nemiche, disimpegnava lodevolmente il suo compito”- Polazzo 30 luglio- 6 agosto 1915
  • Marzocchi Enrico cl. 1898 – Medaglia di bronzo al V. M.
  • Caporale 4° BTG bersaglieri ciclisti – “ Comandante di una pattuglia affrontò arditamente pattuglie nemiche, costringendole a ripiegare con perdite. Coraggioso ed attivo seppe infondere tali virtù nei suoi dipendenti, adoperandosi sempre in ogni impresa rischiosa. Benchè malato, negli ultimi giorni della ritirata, dal Tagliamento al Piave, non abbandonò mai il proprio posto, dando bello esempio di fermezza ed ardimento”. Cavagnacco di Udine, 30 ottobre 1917
  • Spisni Emilio cl. 1893 – Croce di guerra al V. M.
  • Caporal magg. 14° RGT bersaglieri – “ Portaferiti di una sezione mitragliatrici, durante il difficile ripiegamento del battaglione, sotto il fuoco d’ artiglieria e di fucileria del nemico incalzante, in coda alle colonne, soccorse traendoli in salvo tre feriti lasciato indietro da altri reparti, dando bello esempio di cameratismo e di abnegazione”. Sacile, 7 novembre 1917

GUERRA DI ETIOPIA

  • Cenni Eritreo cl. 1911 – Croce al V.M.
  • Ten. cpl 3° RGT bersaglieri – “Comandante di un plotone avanzato, improvvisamente contrattaccato dall’avvversario all’arma bianca, con la sua azione energica e coraggiosa era di esempio ai propri bersaglieri nel fronteggiare risolutamente l’avversario”.  Alture di Belesat- Amba Aradam 15 febbraio 1936 – Croce al V. M.
  • Ten, bersaglieri cpl presso Banda di Tessenei – “ Alla testa della sua Centuria, sempre primo ove maggiore era il pericolo, trascinava con generoso slancio ed ardimento il proprio reparto contro forti nuclei nemici, travolgendo i difensori appostati sopra impervia altura. Dava così esempio di coraggio e sprezzo continuo del pericolo e concorreva efficacemente al buon esito dell’azione”. Gara Nasi ( A.O.) 9-10 aprile 1938 – Medaglia di bronzo al V.M. “ alla memoria”
  • Ten. bersaglieri cpl presso Gr. mobile difesa Derna – “ Al seguito di un nucleo celere in perlustrazione, assalito da soverchianti forze avversarie, coadiuvava nell’impari lotta il proprio comandante fino al supremo sacrificio di sé”. Uadi Derna ( A.S.) 27 gennaio 1941

II GUERRA MONDIALE

  • Cornacchia Umberto cl. 1918 – Croce al V.M. sul campo
  • Caporale 71° comp. cannoni 47/32, bers. Div. Brescia – “ Di presidio a un caposaldo avanzato sottoposto a tiro efficace dell’artiglieria nemica, con alto spirito di cameratismo accorreva, tra lo scoppio delle granate, in soccorso di alcuni compagni sepolti sotto i rotami di un ricovero colpito in pieno. Accortosi poi che alcune cassette di munizioni di una riservetta colpita dal tiro avversario si erano incendiate, con sprezzo del pericolo si portava sul posto e pur persistendo il tiro dell’artiglieria nemica, le allontanava dalla riservetta, scongiurando lo scoppio di essa”. – A.S. 1° luglio 1941 – Medaglia d’argento al V.M. “ sul campo”
  • Caporale 71° comp. cannoni 47/32 bersagliere – “ Capopezzo da 47/32 in un caposaldo avanzato attaccato da forze soverchianti, si adoperava attivamente per rimettere in efficienza il pezzo. Serrato da presso da elementi nemici reagiva valorosamente a bombe a mano, senza desistere dal proposito di riattivare il cannone. Colpito alla spalla da bomba a mano nemica non desisteva dalla lotta rimanendo, con la sua tenacia e il suo valore a difendere il suo pezzo cui il nemico tendeva”. A.S. 18 luglio 1941
  • Lanzoni Decimo cl.1918 – Croce al V.M.
  • Caporal magg. 1° RGT bersaglieri – “ Graduato già distintosi per entusiasmo e coraggio, nel corso di un combattimento contro forti nuclei nemici, benchè ferito alla testa, non desisteva dalla lotta contnuando ad incalzare il nemico e ad inciare i suoi uomini”. – Krizpolije ( Balcania) 13 agosto 1942
  • Ortolani Romeo cl. 1918 – Croce al V.M.
  • Bersagliere 3° RGT bersaglieri, BTG autonomo – “ Nel corso di un combattimento contro nemici, incurante della violenta reazione di fuoco avversario, con grande sprezzo del pericolo si lanciava con un compagno contro munita posizione nemica penetrandovi a colpi di bombe a mano; ferito gravemente, mentre veniva trasportato al posto di medicazione si rammaricava di dover abbandonare la lotta ed incitava i compagni a mantenere salve le tradizioni del corpo”. Braviko ( Balcania) 7 maggio 1942
  • Brunori Antonio cl. 1914 – Medaglia di bronzo al V.M.
  • Serg. magg. 11°RGT bersaglieri – “ Sottufficiale capo r.t. chiedeva e otteneva di provvedere al recupero della salma di un ufficiale caduto a pochi metri da una munita postazioni di mitragliatrici nemiche. Trascinandosi carponi, riusciva nell’intento nonostante che il fuoco avversario avesse già colpito un caporale che lo coadiuvava. Consegnato al portaferiti il corpo dell’ufficiale, si caricava sulle spalle il caporale ferito e rientrava nelle nostre linee. Bell’esempio di dedizione ai suoi ufficiali e di sprezzo del pericolo”. – Quota 60 sud di Pokrowskoje ( Russia)12 agosto 1940
  • Barnabè Aurelio da Imola ( Bologna) cl. 1909 – Medaglia di bronzo al V.M. “ sul campo”
  • Capitano cpl 6° RGT Bersaglieri – “ Comandante di compagnia bersaglieri, in un momento difficile dell’azione, quando già il nemico stava per impossessarsi di una nostra importante posizione, si lanciava alla testa del suo reparto al grido di “ Savoia” all’assalto dell’avversario, ricacciandolo ed infliggendogli gravi perdite. Malgrado le severe perdite subite e le armi automatiche distrutte dal fuoco avversario, con i superstiti, fronteggiava nuove preponderanti forze nemiche, tenute sino allora in rincalzo, permettendo così al battaglione di affermarsi sulle posizioni raggiunte. Durante il violento ed accanito combattimento durato parecchie ore, sebbene esausto di forze, fu presente ovunque maggiore era il pericolo, entusiasmando con la parola e con l’esempio i dipendenti in una gara magnifica di slancio e di valore”. Serafimowitsch ( fronte russo) 3 agosto 1942 – Medaglia d’argento al V.M.
  • Capitano 6° RGT Bersaglieri – “ comandante di compagnia, sosteneva bravamente gli urti ripetuti di preponderanti forze avversarie impiegando i superstiti del suo reparto, già provati in duri combattimenti. Dopo essersi prodigato fino al limite di ogni possibilità, rimasto con pochissimi uomini e poche armi efficienti ripiegava abilmente in posizione retrostante. Subito dopo partecipava al contrattacco con una compagnia di formazione per rioccupare le posizioni contese. Ferito gravemente, alla testa dei suoi, continuava arditamente nell’azione fino a che cadeva esausto per il sangue perduto”.  Quota 120 Bobrowskij ( fronte russo) 13 agosto 1942
  • Bombardini Sanzio cl.1922 – Croce al V.M.
  • Caporalmaggiore allievo ufficiale 51# BTG Bersaglieri – “ In zona intensamente battuta dal tiro di armi automatiche nemiche, si prodigava, incurante del pericolo, al soccorso di un ferito rimasto allo scoperto sotto il fuoco avversario”.
  • Pendici GH di Montelungo ( Mignano) 8 dicembre 1943

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