All’inizio della terza media si dedica parecchio tempo a lavorare sulla scelta della scuola superiore a partire dalla conoscenza di sé, delle proprie attitudini, dei sogni e dei possibili percorsi per tentare di tradurli in realtà.
Si parla con i ragazzi, non solo a livello di classe, ma anche a livello individuale e si cerca di far emergere tutti gli elementi che possono concorrere ad una scelta consapevole, si leggono testi, si vedono film che possono essere fonte di ispirazione, si analizzano i percorsi formativi degli istituti del territorio e non, ci si confronta con i genitori e poi, alla fine, si arriva ad una decisione che, qualche volta è semplice, qualche volta è più sofferta, ma è sempre fondamentale.
Qualche volta, in seguito, la scelta può rivelarsi sbagliata, o inadeguata, ma non bisogna farne una tragedia, altre volte, invece, risulta veramente azzeccata ed è coronata dal successo e, in questo caso, ci si può veramente rallegrare, ma non bisogna mai dimenticare che, per i nostri ragazzi, si tratta della prima, vera, grossa responsabilità che si assumono, che si tratta di un passaggio della loro vita che li incuriosisce, li appassiona, li preoccupa, ma solo molto raramente li può lasciare indifferenti.
Il nostro compito di adulti (genitori ed insegnanti) è quello di stare al loro fianco, senza essere invasivi, di fornire loro consigli, suggerimenti, informazioni e lasciare che intravedano la loro strada senza pretendere di tracciarla per loro, perché solo se la scelta sarà consapevole e condivisa, solo se la abbracceranno facendola autenticamente propria sapranno impegnarsi con tutte le loro forze per non deluderci e, soprattutto, per non deludere sé stessi.
Buon lavoro ragazzi.