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Imparare a scrivere

Da Caffenero

prescrittura

Il piccolino di casa ha deciso che andrà a scuola a settembre. Lui è un tipetto molto determinato: se decide di arrivare a un obiettivo non demorde. Non pesate ai capricci, parlo di riprendersi un gioco dallo scaffale più alto dell’armadio con una piramide di sedie o di nuovi metodi per riuscire a spremere il dentifricio, tenere lo spazzolino e aprire il rubinetto (tre azioni contemporaneamente con due mani, l’ho detto che non si arrende). Bene, lui ha deciso che andrà a scuola, quindi cara mamma archivia tutte le tue considerazioni sull’essere pronto oppure no, tanto ha già deciso. Dall’esperienza del primo figlio mi è rimasta la convinzione che i bambini devono arrivare a scuola con una buona proprietà di linguaggio. Più che convinzione si parla proprio dei ricordi dei consigli di classe in cui le maestre ci raccontavano con stupore (leggete pure: scandalo al posto di stupore, che è meglio) cosa non conoscevano i nostri figli.  Questa volta mi preparo, o meglio lo preparo. Devo ancora decidere se nascere per secondo sia un vantaggio o uno svantaggio, ma è più probabile che non me lo chiederò nemmeno. Gli ho chiesto cosa si aspetta di fare a scuola e lui ha risposto: “Imparare a scrivere”, benissimo! Allora prepariamoci con la prescrittura, ma a modo nostro.

1- Effetto meraviglia

Senza farmi vedere ho preparato sul tavolo tutto il materiale che avevamo in casa che potesse essere utile per la prescrittura. Lui vuole imparare a scrivere, sta già facendo degli esercizi alla scuola materna e per staccarlo dall’idea compito = schede, che a me non piacciono, ho preparato tutto quello che poteva aiutarmi a stupirlo positivamente e invogliarlo a fare esercizi gioco. Lui ha un fratello maggiore e lo vede fare i compiti, non averne lo stava facendo sentire più piccolo del dovuto e allora ne abbiamo inventati noi.

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2- Cosa usare

Come vedete nella fotografia abbiamo allestito il nostro banco scuola (che scuola non è) con un misto di giochi, libri e materiale inventato. Nello specifico ci sono:

  • normografi di vari formati e colori, mascherine con le lettere e i numeri
  • lettere in legno per esercitare la direzione di scrittura con il dito sulla sagoma
  • il tablet Quercetti di cui vi avevo già parlato qui
  • un libro ad anelli con l’alfabeto a schede mobili
  • tesserine singole con le lettere
  • bacchette per comporre lettere che ho realizzato io
  • schede con figura e parola fatte da me

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3- Come procedere

Appena ha visto il suo banco da scrittore era entusiasta. Ho lasciato che provasse tutto e sperimentasse ogni materiale a modo suo, molto liberamente. Quando mi ha chiesto di giocare con lui ho preso una delle schede che avevo preparato e che vedete nella foto qui sopra: c’è una immagine chiaramente riconoscibile per lui e il nome scritto in stampatello maiuscolo. Le ho preparato io e ne ho diverse. Lui ha scelto quella che gli piaceva di più e ha provato a scrivere la parola copiandola con l’aiuto dei diversi strumenti che aveva a disposizione. nella foto qui sopra la sta provando a comporre la parola con le lettere magnetiche.

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In questa foto vedete che sta componendo le singole lettere usando piccoli rettangoli colorati che gli ho realizzato io.

Risultato

Lo scopo di questa mattina era formare una idea positiva del lavoro di prescrittura e di ciò che farà alla scuola primaria. Non l’ho mai forzato, ho lascitato che sperimentasse tutto da solo e che smettesse appena era stufo. quando ha finiti gli ho chiesto quali fossero gli strumenti che erano piaciuti di più, che quindi utilizzeremo più spesso. A distanza di tempo lui mi parla del “banco con tutte le cose per scrivere” come un bel gioco che gli è piaciuto.  Missione compiuta!

Avete qualche idea, gioco o strumento da suggerirci?


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