Non deve essere facile per il piccolo merlo.
Non è facile per nessuno.
Ma poi, superata la paura, ci si butta. E si volteggia nell’aria.
Liberi, e felici per esserci riusciti.
Il piccolo merlo se ne sta immobile su uno dei rami più grossi del Ligustrum.
È lo stesso merlo salvato dagli artigli del gatto? Lo stesso merlo che ha frugato tra la torba umida delle mie pinguicole?
Non ha molta importanza. Perché adesso è lì, protetto dalla fitta chioma del Ligustrum, e attende suo padre che gli porta qualche verme per sfamarlo. Lui si fa imboccare, poi aspetta ancora.
Lo rivedo alla sera, il piccolo merlo. Ha cambiato ramo. Saltella di qua e di là sbattendo le ali. Ma il suo corpo è ancora troppo grande e le sue ali piccole per volare veramente. Ci sta provando. Presto lo vedrò librarsi nel cielo azzurro.
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