Dopo la serata dell’8 marzo che ha visto una strepitosa interpretazione di Pamela Villoresi, richiamata più volte sul palcoscenico ad accogliere l’entusiastico tributo del pubblico, anche per domenica 17 marzo alle 21.15 si preannuncia un altro spettacolo di successo con Andrea Cosentino in ‘Angelica’!
Una troupe sceglie di girare uno sceneggiato televisivo in una casa di un quartiere popolare romano; un’attrice, Angelica appunto, continua a recitare la propria morte, fino allo sfinimento. Ciò che si ripete in teatro ci fa ridere. Perché è il passato che pretende di ritornare come niente fosse. Ci sono delle immagini, poche: l’icona di un papa tremante che fende la folla giubilante sulla sua papa mobile, il ricordo della statua della Madonna portata in processione nel giorno del venerdì santo a Chieti. E’ la dialettica sacro/dissacrazione come le due facce di una stessa aspirazione. O il rovescio bifronte di un medesimo vuoto. Non c’è storia. Ma c’è una concessione al bisogno di tirare avanti. Una trama. Ed è quella dello sceneggiato ricostruito in scena senza ausili tecnologici, ma utilizzando la cornice vuota di ciò che fu un televisore, e parrucche e primi piani e piani interi e bambole e pezzi di oggetti e dettagli di corpi. Si tratta innanzitutto di mimare con la povertà di mezzi scenici la povertà di un linguaggio.
Andrea Cosentino fa emergere ludicamente il nonsenso che fa da sfondo alla costruzione del senso, dimostrando di avere imparato la lezione impartita dal teatro popolare ovvero la capacità di vivere senza il sostegno di un passato né prospettive di futuro. E’ il senso profondo dell’intrattenimento. Innanzitutto esserci. Qui e ora. Comunque. Se non c’è storia dovrà esserci da ridere.
Questo spettacolo conclude un dittico: L’asino albino era uno spettacolo sul tempo che passa, Angelica è un lavoro sulla morte. Non è previsto un seguito. Comunque. Entrambi sono un tentativo di parlare del presente. A chi c’è. Accettando fino in fondo ciò che il teatro è: un monumento effimero.
Di e con Andrea Cosentino
Collaborazione alla drammaturgia e alla messa in scena Valentina Giacchetti
Regia Andrea Virgilio Franceschi di Maurizio Panici
Info e prenotazioni: Lo Spazio Vuoto: Via Bonfante, 37-IMPERIA–Tel.+39 0183 960598-Mobile +39 329 7433720 – + 39 373 7007032 www.spaziovuoto.com – [email protected]