Il drammaturgo e cantautore Gian Piero Alloisio, per anni collaboratore di Giorgio Gaber, Francesco Guccini, Emanuele Luzzati, Arturo Brachetti nonché autore di canzoni e commedie di successo, ha digitalizzato centinaia di nastri lasciati da Umberto Bindi e racconta, in un avvincente percorso musicale e teatrale, l’esemplare vicenda umana del primo cantautore italiano, utilizzando alcune canzoni inedite e brani notissimi come “Il mio mondo”, “Il nostro concerto”, “La musica è finita” e “Arrivederci”.
Durante lo spettacolo Alloisio propone anche alcuni suoi brani di grande successo come “Venezia” e “La Strana famiglia”, oltre a canzoni nuovissime come la deflagrante “Non c’è lavoro” e la strepitosa “Ogni vita è grande”, che dà il titolo al suo ultimo album uscito quest’anno per la Universal.
Gian Piero Alloisio è in un momento molto importante della sua carriera: il 2 giugno 2012, infatti, ha cantato in mondovisione e in diretta su RAI 1 la sua canzone “Ogni vita è grande” in occasione del VII incontro mondiale delle famiglie con Benedetto XVI. Il fatto che una canzone dello spettacolo “L’eco di Umberto” sia stata scelta come colonna sonora e sigla finale di un evento internazionale, conferisce allo spettacolo un sapore particolare.
“Quella di Umberto Bindi” dice Gian Piero Alloisio “è una grande storia che sta tutta in poche parole: un musicista conosce il successo internazionale ma, anche a causa del suo orientamento sessuale, è emarginato dallo star system. Però continua scrivere e si registra, in casa, con un vecchio mangianastri e un pianoforte sempre più scordato, per tantissimi giorni con immutato talento. In quest’epoca in cui molti desiderano apparire senza saper fare nulla, Bindi ci insegna a essere fedeli alla parte migliore di noi stessi, a creare la bellezza anche quando la vita smette di assecondarci”.
Teatro – canzone
Scritto, diretto e interpretato da Gian Piero Alloisio
Il prossimo appuntamento a Lo Spazio Vuoto l’8 marzo 2013, alle 21.15 con Pamela Villoresi e “Il mio Coppi – pedala, pedala…” per la regia di Maurizio Panici. Nella Giornata della Donna, una donna sola al comando: da non perdere!
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