Roma 19 gennaio 2014
Pur’oggi
per quanto io voglia regalarti rabbia
ho impiastricciato le mie mani
per donarti la più buona delle torte
così che il tuo altezzoso cuore potesse
per il tempo di un morso addolcirsi
e far apparire un incredulo sorriso
sul tuo volto costantemente oscuro.
So che il mio amarti
t’è impermeabile
come questa domenica
che è scivolata di colpo nella sera
e presto sarà buio
e subito notte
e già domani.
So che il tuo amarmi
m’è indelebile
ricercarlo in un ricordo
come questa domenica
che è lo scorso lunedì
martedì l’altro
il mercoledì prima
giovedì sempre nel mezzo
venerdì c’accompagna l’instancabile sabato
di musiche psichedeliche sparate acide nel cervello
e di nuovo domenica come questa domenica da rivivere
in un passato che mi catapulta nel presente che non so vivere
perché non lo conosco
perché non so neanche come i miei piedi mi ci abbiano portata fin qui
in questa casa
in questa vita
con questi capelli e occhi
tuttavia io ricordo
torta
candeline
un nebuloso sorriso
che resterà in questo mio mondo
chiunque io sia
chiunque io faccia finta di essere
chiunque io voglio essere
anche se alla fine della corsa sono identica a te
con la stessa rabbia nel cuore
la stessa ferocia nelle mani applaudenti
e tu resterai sempre tu
ne sono certa
pur’oggi
che desidero plasmarmi diversa da te
e invece sono tua copia imperfetta
con la più illusoria dell’idea di cosa sia l’amore
e allora dirò incessantemente sì
sì ancora
alle mia speranza
seppur’oggi
più vana di ieri.
Buon compleanno papà.
A domani
Lié Larousse