L’impianto geotermico ad acqua di superficie, è poco sfruttato, ma può essere un’opzione valida per tutti gli edifici situati nei pressi di fiumi, laghi o stagni. Infatti, l’acqua di superficie mantiene temperature relativamente costanti nel corso dell’anno, seppure diverse da quelli di falda, assicurando comunque buoni rendimenti.
L’impianto può essere realizzato a circuito aperto o a circuito chiuso.
Per la spiegazione di sistema a circuito aperto si rimanda al precedente post “Impianto geotermico ad acqua di falda”.
In un sistema a circuito chiuso il fluido termovettore, acqua o salamoia, assorbe il calore, attraverso le tubature immerse nell’acqua, che viene poi trasmesso alla pompa di calore, in modo analogo a quanto visto per le sonde verticali e i collettori orizzontali.
Uno dei problemi più frequenti per l’impianto realizzato a circuito aperto è la presenza di detriti nel bacino idrico, che obbligano l’installazione di filtri.
Pertanto, spesso di preferisce utilizzare circuiti chiusi, con le tubazioni immerse all’interno del bacino idrico, risolvendo così i problemi legati alla scarsa purezza della risorsa idrica.
La figura sottostante rappresenta in maniera semplificata la differenza tra la soluzione a circuito aperto e quella a circuito chiuso.
![Impianto geotermico ad acqua di superficie Impianto geotermico ad acqua di superficie](http://m2.paperblog.com/i/247/2470686/impianto-geotermico-ad-acqua-di-superficie-L-JordiG.jpeg)
Le due possibili soluzioni adottabili in presenza di acque di superficie
(fonte:www.impiantigeotermici.it) Il costo di questi impianti è molto variabile, in quanto dipende da diversi fattori specifici, difficilmente stimabili a priori. In condizioni favorevoli, vista anche l’assenza di complesse opere di scavo, il costo di realizzazione può essere anche molto vantaggioso.