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Impianto geotermico ad acqua di superficie

Creato il 03 settembre 2014 da Deboramorano @DeboraMorano

L’impianto geotermico ad acqua di superficie, è poco sfruttato, ma può essere un’opzione valida per tutti gli edifici situati nei pressi di fiumi, laghi o stagni. Infatti, l’acqua di superficie mantiene temperature relativamente costanti nel corso dell’anno, seppure diverse da quelli di falda, assicurando comunque  buoni rendimenti. 

L’impianto può essere realizzato a circuito aperto o a circuito chiuso.

Per la spiegazione di sistema a circuito aperto si rimanda al precedente post “Impianto geotermico ad acqua di falda”.

In un sistema a circuito chiuso il fluido termovettore, acqua o salamoia, assorbe il calore, attraverso le tubature immerse nell’acqua, che viene poi trasmesso alla pompa di calore, in modo analogo a quanto visto per le sonde verticali e i collettori orizzontali.

Uno dei problemi più frequenti per l’impianto realizzato a circuito aperto è la presenza di detriti nel bacino idrico, che obbligano l’installazione di filtri.

Pertanto, spesso di preferisce utilizzare circuiti chiusi, con le tubazioni immerse all’interno del bacino idrico, risolvendo così i problemi legati alla scarsa purezza della risorsa idrica.

La figura sottostante rappresenta in maniera semplificata la differenza tra la soluzione a circuito aperto e quella a circuito chiuso.

Impianto geotermico ad acqua di superficie

Le due possibili soluzioni adottabili in presenza di acque di superficie
(fonte:www.impiantigeotermici.it)
Il costo di questi impianti è molto variabile, in quanto dipende da diversi fattori specifici, difficilmente stimabili a priori. In condizioni favorevoli, vista anche l’assenza di complesse opere di scavo, il costo di realizzazione può essere anche molto vantaggioso.

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