L’impianto geotermico è ubicabile su tutto il territorio italiano. E’ comunque preferibile conoscere le caratteristiche del sottosuolo che si intende utilizzare come fonte di calore. Alcuni tipi di terreno, o la presenza o meno di acque sotterranee o di vincoli idrogeologici, determinano la fattibilità tecnica di un impianto geotermico.
Tali informazioni sono ricavate attraverso indagini geologiche che valutano con esattezza la qualità della risorsa geotermica.
La geotermia è consigliata per tutti gli edifici di nuova costruzione, per i quali è possibile progettare ex novo l’intero impianto in maniera ottimale. Mentre, per gli edifici esistenti, la convenienza e la fattibilità di un impianto geotermico sono da analizzare caso per caso. E’ comunque consigliato installare l’impianto in fase di ristrutturazione dell’edificio e dell’impianto termico, approfittando così dei lavori in corso per riqualificare complessivamente l’intero edificio dal punto di vista energetico.
Un altro aspetto fondamentale riguarda la qualità dell’isolamento termico dell’ edificio. Un edificio ben coibentato permette un corretto dimensionamento dell’impianto geotermico. Tale caratteristica è necessaria soprattutto per gli edifici già esistenti in quanto quelli di nuova o recente costruzione devono prevedere una buona coibentazione per legge.
Infine, non si può fare una stima della vita dell’impianto, ma piuttosto quella di alcuni singoli componenti.
Le pompe di calore geotermiche hanno una vita utile di almeno 15-20 anni (per le taglie domestiche la durata è inferiore), mentre le sonde geotermiche possono funzionare senza problemi per molte decine d’anni (secondo alcune fonti fino a 80-100 anni).
I pannelli radianti hanno un vita stimata in circa 20-30 anni.
L’impianto non necessità di particolari attività di manutenzione durante il suo periodo di funzionamento.