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Importante scoperta: il Tabernacolo della Pinacoteca perugina di Bettona è un’opera di El Greco

Creato il 31 marzo 2014 da Alessiamocci

A 400 anni dalla morte, mentre in Spagna sono in corso i festeggiamenti, uno studioso veneziano attribuisce la paternità di un tabernacolo, che si trova presso la Pinacoteca di Bettona, in provincia di Perugia, proprio a lui, il grande El Greco (1541- 1614).

Importante scoperta: il Tabernacolo della Pinacoteca perugina di Bettona è un’opera di El Greco“Cristo e i quattro evangelisti”, è un olio su tavola e legno dorato con decorazioni in pastiglia dorata. Secondo Guerrino Lovato, questo il nome dello studioso che ha fatto la sensazionale scoperta, la “mano” del pittore di origine cretese si noterebbe particolarmente in alcuni punti sottoposti a pulitura.

Possibile committente potrebbe essere stato Vincenzo Anastagi, il cavaliere dell’ordine di Malta per cui El Greco ha realizzato anche un ritratto che è conservato presso la Frick Collection di New York.

Un parziale restauro, secondo Lovato, avrebbe eliminato interventi pittorici successivi, rivelando tratti stilistici caratteristici di quello che fu pittore, scultore e architetto originario dell’isola di Creta, divenuto una tra le figure più importanti del Rinascimento spagnolo.

Paola Pasinato, assessore alla Cultura di Bettona, ha confermato che anche il professore e noto critico d’arte Lionello Puppi, che nel 2015 organizzerà una mostra su El Greco a Parigi, ha preso in esame il tabernacolo e sarebbe interessato ad inserirlo nel circuito di eventi italiani per celebrare il quarto centenario.

L’opera è composta da cinque pannelli, ciascuno dei quali dedicato ad un personaggio: al centro c’è il Cristo risorto con la croce; lungo i quattro pannelli laterali compaiono san Giovanni evangelista con l’aquila nera alle spalle; san Luca col toro ai piedi; san Matteo e l’angelo dietro le spalle; san Marco col leone ai piedi.

Importante scoperta: il Tabernacolo della Pinacoteca perugina di Bettona è un’opera di El GrecoEl Greco, il pittore cretese trapiantato in Spagna, che operò nel XVII secolo tra Venezia e Roma, seppe realizzare opere dove la tradizione locale veniva profondamente rinnovata. Il suo stile visionario e originale si sviluppò all’interno di composizioni verticali, con figure assottigliate dai visi aguzzi e dagli sguardi ansiosi e colori talvolta lividi, immersi in una vibrazione di luce azzurra.

Lo spazio viene quasi a scomparire, sommerso da un’assoluta libertà di tocco, di forme e di macchie. I corpi si smaterializzano e soltanto attraverso fantastici rigonfiamenti delle stoffe si palesano le leggi geometriche del mondo irreale dell’artista, ancora più accentuato dai colori penetrati di splendore autunnale. Questi devono essere stati i tratti caratteristici dell’artista, riconosciuti da Guerrino Lovato e Lionello Puppi.

È una notizia molto importante per il Museo sia per la cittadina di Bettona- ha affermato Paola Pasinato, subito dopo avere appreso la notizia pubblicata dall’Ansa in merito alle dichiarazioni rilasciate da Lovato – si tratta di un’occasione unica per rilanciare l’immagine di questo borgo umbro a livello internazionale”.

La scoperta è davvero propizia, in quanto nel 2014 ricade il quarto centenario della morte del grande pittore e la Spagna sta organizzando grandi mostre per ricordarlo. Verrà interpellata anche la Pinacoteca di Bettona per la partecipazione all’evento.

 

Written by Cristina Biolcati

 


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