Magazine Palcoscenico

Importante scoperta musicale

Creato il 09 maggio 2012 da Musicamore @AAtzori

Importante scoperta musicale Scoperte a Palermo composizioni inedite di Rossini e Donizetti

Opere inedite di Donizetti e Rossini sono state trovate nella biblioteca del conservatorio di Palermo

Erano nella biblioteca del Conservatorio “V. Bellini” di Palermo. Manoscritti autografi, attribuibili a Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti, contenenti composizioni inedite.

Lo racconta Philip Gossett, massimo esperto dell’opera italiana ottocentesca che ha annunciato la scoperta questa mattina con Daniele Ficola, direttore del conservatorio.
Le opere erano all’interno di una  miscellanea, inventariata nel 1986 come «Antologia di brani operistici di Rossini, Donizetti, Generali – manoscritto» e legata all’attività del Teatro Carolino di Palermo negli anni Venti dell’Ottocento.

Lo studioso Dario Lo Cicero ha trovato cinque brani autografi, tre di Rossini, uno di Donizetti e uno di Pietro Generali (1773-1832), compositore del primo Ottocento, oscurato dall’astro di Rossini.

Due brani di Rossini erano già noti grazie a copie dell’epoca, mentre del terzo si conosceva l’esistenza, ma era considerato perduto. Le prime due sono arie scritte dal compositore per la prima romana del “Turco in Italia” nel novembre 1815: “Un vago sembiante”, la cavatina (o “aria di sortita”, è l’aria in cui un personaggio entra in scena) di Don Narciso, e “Presto amiche”, la cavatina di Donna Fiorilla. Il terzo pezzo è, naturalmente, il ritrovamento più importante. Cercato senza esito tra gli autografi di Rossini e tra le varie copie d’epoca, è il quintetto dal primo atto de “La gazzetta“.
Per quanto riguarda l’opera perduta di Gaetano Donizetti,  è una cavatina sostitutiva per “L’italiana in Algeri”, “Cimentando i venti e l’onde”,  del 1825. In quell’anno, il compositore era stato per breve direttore artistico del Teatro Carolino di Palermo e aveva scritto quest’aria per Maria Tomaselli Tamburini, che, all’interno di una lettera al collega Simone Mayr, definiva “un cane”.
L’antologia si chiude con un’aria per soprano, coro e orchestra di Pietro Generali, “Cessar gli affanni”, anch’essa composta nel 1825, sempre a Palermo. Lì, Generali era stato direttore artistico del Carolino sia prima e dopo la permanenza di Donizetti.

Secondo Gossett e Lo Cicero «questa miscellanea, composta da manoscritti autografi di Rossini, Donizetti e Generali, è di grande importanza. Tuttavia, è passata inosservata a causa di una radicata indifferenza, talvolta mista a pregiudizi, nei confronti del patrimonio della biblioteca, che ha custodito il manoscritto. Un patrimonio decisamente sottovalutato, con la parziale eccezione del fondo Pisani, ma che è diventato oggetto di intense ricerche ed attenzioni sempre maggiori».

Sono state, inoltre, presentate quattro cantate, scritte per Palermo, anch’esse ritrovate di recente nella biblioteca. Due sono di Donizetti, ritenute perdute fino a poco tempo fa: “Cantata per la partenza del Luogotenente Generale March. Ugo delle Favare” e “Cantata per il natalizio di Re Ferdinando I“, entrambe risalenti all’estate del 1825. Le altre due, invece, sono di Pietro Generali, “La Vestale” e “Il Tempio di Minerva”.

http://www3.lastampa.it


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog