Il traduttore, in casi simili, ha meno scuse d'un suicida, o le ha tutte. A cominciare dal grido di guerra di Zazie (...mon cul) [che Fortini traduce ...un cazzo] tutto qui è, e vuol essere, intraducibile. Forse solo una macchina elettronica, con le sue deliranti scelte logiche, sarebbe capace di tradurre un simile romanzo di filologiche avventure. Mi son dunque limitato a leggerlo, questo scroll, come pare facciano le mosche; notoriamente, massime competenti in antica pittura cinese.Franco Fortini, Nota del traduttore in Zazie nel metrò, Arnoldo Mondadori Editore, l'edizione Gli Oscar settimanali, aprile 1967.
A Fortini c'è da volergli granbène per come ha tradotto il delirio queneauano.
(tra l'altro è appena uscito questo, lo metto nella uischlist, haivistomài)
Schegge di Liberazione è un ebook sulla Resistenza... poi è andato così bene quando l'abbiamo rilegato tra virgolette in pidièffe e pubblicato gratis su internet che insomma ci sta facendo girare tutta l'Italia e andremo anche in Francia con delle letture dal vivo.I barabbaròli chiacchierano della casa editrice tanto carina senza soffitto e senza cucina e delle Schegge sul sito del Corriere, matupènsa [clicca sulla faccia di palonòri, se non ci credi].