Impotenza di fronte alla crisi

Creato il 21 luglio 2012 da Gaetano61
Vertici europei che si susseguono senza sosta, leggi che hanno ridotto il welfare e introdotto nuove tasse, governi, come la Grecia, di fatto esautorati dei loro poteri, un paese, la Spagna,che ha deciso il taglio delle tredicesime, ridotto l'indennità di disoccupazione e aumentato l'iva, ma tutto rimane come prima, lo spread vola e con esso il debito pubblico dei singoli Stati. Lo stesso annuncio, poi, di decisioni a livello europeo in favore dei paesi in difficoltà, rinfocola la speculazione. Oggi, Monti ha sostanzialmente preso atto della situazione, confermando che è in atto il "contagio" tra la situazione spagnola e la nostra, escludendo però nuove manovre economiche, attribuendo, anzi, l'alto livello del nostro spread alle fibrillazioni di una politica che sente avvicinarsi il giorno delle elezioni (tra meno di un anno). Ho l'impressione che, in questo modo, Monti , di fronte alle resistenze tedesche sui temi economici (al di là della effettiva o presunta vittoria italiana al vertice di Bruxelles di fine giugno) abbia cercato di mandare la "palla in tribuna", aggirando, quindi, il nodo dei rapporti con gli altri paesi dell'Ue. Purtroppo c'è da dire che, anche se si dovesse registrare un consenso unanime sull'emissione di titoli del debito pubblico europeo e sulla costruzione di un'unione politica continentale (qui le resistenze sono francesi), si tratta di eventi che potranno vedere la luce se non nel giro di qualche anno (ad essere ottimisti). Che cosa rimane da dire e da prevedere, allora, nell'immediato (che è la cosa che conta di più)? Rimane una forte sensazione di impotenza, che non si sa come potrà essere superata positivamente.

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