Roma, un altra tragedia dell’Italia al default. Tra Pietralata e Tiburtina all’interno di uno stabile di via del Cottanello, nella zona est della Capitale, si è ucciso in casa, sparandosi un colpo di fucile in pancia un imprenditore in difficoltà: lo ha lasciato scritt. La sua azienda, specializzata in costruzioni in alluminio, era in fallimento e gli operai in cassa integrazione. A trovare il cadavere sarebbe stato il figlio. In una lettera l’uomo, 59 anni, ha chiesto scusa per il gesto e ha fatto esplicito riferimento alla situazione economica.
Solo due giorni fa, un artigiano di 57 anni si era impiccato all’interno della sua bottega di Centocelle a Roma perchè la sua attività era in crisi. L’uomo, che fabbricava cornici, si era tolto la vita con una corda fissata ad una trave del soffitto del suo piccolo storico negozio. A trovare il corpo era stato il figlio, che aveva anche trovato un biglietto lasciato dal padre, in cui il 57enne spiegava il gesto a causa di «problemi economici insormontabili» e dei debiti che l’uomo avrebbe contratto, schiacciato anche dalle troppe tasse. Un dramma che sembra legato al prestito a strozzo ormai radicato nella periferia romana. Sulla vicenda indaga la polizia.
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