Impressioni di Sanremo

Creato il 17 febbraio 2012 da Automaticjoy
Nonostante il disinteresse pressoché totale verso quel triste baraccone dell'italiana mediocrità che è Sanremo, la curiosità di vedere che fine avevano fatto i miei (un tempo) amati Marlene Kuntz ha prevalso.

"Ma come ti vesti?!"


E allora eccoli qui, tutti in ghingeri col lupetto sotto la camicia. Ma dov'è Enzo Miccio quando c'è bisogno di lui?
Look discutibile a parte, si presentano con Canzone per un figlio, ovvero uno dei più brutti pezzi che abbiano mai prodotto, il cui video ufficiale sembra fatto per Jovanotti, e ho detto tutto. Tra trombe che vi dico io dove dovreste mettervi e un testo terribilmente banale (per i loro standard, ovvio che non si parla di fabiovolismi) sono comunque ben sopra tutti gli altri partecipanti al Festival della schifezza italiana, ma rimangono soltanto l'ombra della band potente ed emozionante che erano un tempo.
Ciononostante ieri sera sono riusciti a partorire, insieme alla super-carismatica Patti Smith, un momento di bellissima musica, pur con tutti i limiti di quel palco (la presentazione imbarazzante di Morandi e della spilungona ceca che non sa chi sia Morricone).

Patti Smith & Marlene Kuntz


Nonostante né la sacerdotessa del rock né tantomeno la rock band di Cuneo siano all'apice della loro carriera musicale, vederli è quasi commovente. Patti, in particolare, elegantissima in giacca e cravatta, dà lezioni di stile e personalità e ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, che una donna non deve necessariamente mostrare tutto il mostrabile per meritare attenzione.
I Marlene Kuntz, anche così ammorbiditi e addomesticati, non sono certo un gruppo da Sanremo, e come da previsione vengono eliminati immediatamente e definitivamente, in seguito al ripescaggio della peggiore spazzatura musicale italiana (Gigi d'Alessio con quel residuato bellico della Berté) e di non-so-chi-sei-Carone. Tanto per lasciare un buon ricordo di sé (???) si esibiscono con il non più gggiovane (da parecchio tempo) Samuel Romano, che neppure qui riesce a rinunciare al fedele copricapo copripelata ma opta per un modello più consono all'occasione rispetto al solito berretto sdrucito con visiera.

Samuel Romano, brutto da ogni angolazione


Io ancora non capisco come mai i Subsonica siano considerati un gruppo valido da chi ha più di diciassette anni, ma devo riconoscere qualcosa al buon Samuel: la sua performance agghiacciante ha fatto quasi risaltare Cristiano, illudendomi per un secondo che meritasse ancora la mia ammirazione. Grazie Samuel!
Per chiudere per sempre con l'edizione 2012 di Sanremo, che per me non ha più alcun motivo di interesse, vorrei appuntare un attimo il mio imbarazzo nel sapere che quella roba è proiettata in Eurovisione. Oltre all'evidente quantità di merda che ci viene propinata (no, non farò facili battute sulla presunta coprofagia di Morandi) lo spettacolo peggiore è sempre, in questo paese, la schifosa immagine della donna proposta e riproposta senza alcuna vergogna, anche su un palco che un tempo, se non altro, faceva dell'eleganza un suo vanto. Le tre incapaci, volgari sciacquette che ammiccano provocanti, in competizione tra loro per chi si concede di più, fino al disarmante e disgustoso tormentone "Ma ce le avrà le mutande?", sono il perfetto emblema dell'Italia che affonda la cultura, che lascia giovani e donne senza lavoro, che va avanti a forza di spintarelle e raccomandazioni in barba a ogni forma di meritocrazia. L'Italia che si merita e si meriterà per sempre Berlusconi.

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