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Impressioni di setttembre

Creato il 13 marzo 2011 da Athos Enrile @AthosEnrile1
Impressioni di setttembre

L'amico Massimo Pacini mi ha inviato il suo sentimento conseguente all'ascolto casuale di una cover di un brano "storico": Impressioni di settembre.


Invito all’ascolto di Massimo Pacini

Non solo una ‘cover’

Cover’, sin dai tempi magici in cui lavoravo come speaker a Radio Riviera Music, ha sempre evocato in me un senso di negatività musicale. Non so dirne con precisione il motivo. Forse ho sempre bollato i ‘rifacimenti’ come frutto di una malsana stanchezza musicale o peggio come la peccaminosa ricerca di uno stravolgimento dell’idea artistica posta alla base del brano ‘vero’. Vedere così violate delle opere d’arte, insomma, mi ha sempre dato una profondo turbamento.

Qualche giorno fa, rovistando nella mia collezione musicale (che ormai anche io gestisco elettronicamente con il P.C.) mi è capitato sul filo di tastiera un brano al quale evidentemente non avevo riservato la dovuta attenzione, almeno in quella versione.

Come ai vecchi tempi. Mente sgombra. Curiosità. Quel leggero batticuore che sempre prova ogni malato di musica. Play (o per meglio dire ).

Un grande pianoforte.

Non può essere la stessa canzone. Sarà sbagliato il titolo. No. No, Non è vero la melodia c’è. E’ veramente lei.

Entra una grande voce maschile di un artista al quale, devo dire la verità, non mi sono mai riuscito ad affezionare più di tanto. Ma è veramente una grande voce. Ma è soprattutto un gran bel brano.

La voce rincorre il pianoforte o forse è il pianoforte a cullare la voce. Che bella!

Il testo è da pelle d’oca. L’ho sempre adorato. Il poeta Giulio Rapetti non poteva fare di meglio. Certo la versione della mia gioventù, quella che ho sempre amato, è l’espressione di uno dei pochi gruppi di progressive rock italiano degni di questo nome.

Quanti ricordi.

Il pianoforte continua a lavorare alla grande. La voce, anche nei passaggi delicati, è da brivido.

L’atmosfera è strana, diversa. Bellissima.

Mi sento come un uomo maturo con in mano un bel giocattolo che ha paura di rompere.

La ascolto più volte e alla fine sono assolutamente convinto dalla melodia. E’ come se la mia mente di cinquantenne ricevesse un caro ricordo migliorato nella qualità, più adatto a una persona ormai diventata ‘grande’.

Che bello.

Grazie Flavio Premoli per il tuo pianoforte.

Grazie Francesco Renga per la tua voce.

Grazie Giulio Rapetti (Mogol) per le tua lirica.

Grazie P.F.M. perchè avete creato qualcosa di immortale.

Grazie a tutti voi per avere avuto l’idea di riproporla in questo modo.

Impressioni di settembre.

Non solo una ‘cover’.

Francesco Renga – Francesco Renga – Impressioni di settembre.



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