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Impressioni Letterarie #24: Chimaira – Valerio Massimo Manfredi

Creato il 15 maggio 2013 da Nerifondi @NeriFondi

Buongiorno e bentornati.

Impressioni Letterarie #24: Chimaira – Valerio Massimo Manfredi
Oggi per le Impressioni Letterarie voglio parlarvi di “Chimaira” un libro scritto da Valerio Massimo Manfredi che ho trovato piuttosto interessante.
Partirò dicendo che di Manfredi ho letto solamente due libri, ovvero questo e “Lo Scudo di Talos”, ma da questa mia breve esperienza posso dedurre che l’autore in questione sia uno che sa il fatto proprio, in quanto entrambi questi libri mi hanno dato la sensazione che ci fosse un grande lavoro di preparazione dietro la loro stesura, sia in ambito letterario che in ambito storico, e questo non può che essere un fattore positivo.

Detto ciò, passiamo alla trama:

Impressioni Letterarie #24: Chimaira – Valerio Massimo Manfredi

Image by Alessandro Mogliani

Le vicende si svolgono a Volterra, un bellissimo paese in provincia di Pisa. In questa località, l’archeologo Fabrizio Castellani è alle prese con delle indagini su un tesoro etrusco, quando le sue ricerche vanno a fondersi con un mostruoso mistero che affligge la campagna circostante.
Sembra infatti che un mostro stia seminando il panico e che la sua comparsa sia legata al ritrovamento di un’ara
la cui incisione conterrebbe una maledizione.
Tutto questo va poi a collegarsi con l’antico rituale etrusco del Phersu, di cui non vi svelerò altro per non rovinarvi la lettura.

Questo è tutto ciò che posso dirvi per quanto concerne la trama, che ho trovato ben organizzata e ricca di colpi di scena.
Da profano non saprei dire quanto i riferimenti storici siano accurati, ma mi azzarderò a dire che quantomeno sembrano verosimili, scusandomi anticipatamente qualora avessi detto una sciocchezza in qualsiasi senso.

Ma passiamo ora alle impressioni vere e proprie.

Impressioni Letterarie #24: Chimaira – Valerio Massimo Manfredi

Image by Sailko

Il libro è di facile lettura, sia per la prosa piuttosto scorrevole che per il susseguirsi degli eventi che non portano mai alla noia.
La fusione di antico e moderno attraverso dei ritrovamenti archeologici è molto interessante, e l’alone di mistero dato dalla creatura che affligge le campagne di Volterra fa sì che il lettore si ponga di continuo delle domande, rendendolo quindi partecipe delle indagini.

Questo è quanto. Per quello che posso dire io, vi consiglio questo libro qualora stiate cercando un thriller o un mistery che si distacchi un po’ da quello che è il trend del momento, che francamente mi sta un po’ stancando.

Che ne pensate? L’avete già letto? L’argomento vi sembra interessante?

Fatemelo sapere nei commenti!

A presto!

Neri.

NeriFondiSigillo



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