Le magistrature italiche colpiscono ancora! Non contente di tenere in assedio inquisitorio l’esecutivo e di vanificare a colpi di sentenze ogni provvedimento governativo si dedicano ora alla censura di libri, indice peraltro di una senilità ideologica che non comprende l’inutilità del bruciare carta nell’epoca degli ebooks, dei blog e della pirateria cibernetica a portata di adolescente. E’ stata infatti ordinata una multa a molti zeri per gli autori del libro “Falce e carrello”, che denuncia tutte le sozzure delle Coop rosse, e il ritiro dalle librerie del saggio, del quale a quanto pare è stata proibita anche la ristampa. In tempi di pubblica impudicizia e di libera calunnia, dove chiunque in tv può dare del ladro o del mafioso al Presidente del Consiglio senza pagarne lo scotto, fa specie constatare che le toghe nostrane non si danno neanche la pena di nascondere la propria malizia, siamo andati persino oltre l’ipocrisia, perchè ipocrita è chi dissimula i propri veri fini sotto ragioni pretestuose, mentre qui ragioni e fini coincidono e sono chiarissimi a tutti. Per quanto ancora Palamara e la sua casta impellicciata credono di poterla dare a bere all’intera popolazione sostenendo l’estraneità della magistrura dal normale conflitto politico? Il fatto che alcuni ancora ci credano è il segno che forse non ci meritiamo la democrazia.
Il libro “Falce e carrello” di Bernardo Caprotti si può acquistare anche su internet all’indirizzo: http://www.ibs.it/code/9788831793728/caprotti-bernardo/falce-carrello-mani.html . Fate in fretta prima che lo facciano sparire!