L'IMU agricola non piace all'associazione Val Siccomonte che ha inviato una lettera al Sindaco Andrea Massari, lettera che la Gazzetta riprende ampiamente oggi. Reclamano gli agricoltori il loro ruolo di "custodi" della natura e di operare "in modo sostenibile con agricoltura biologica, biodinamica e diversificata", affermando che le aziende associate hanno poi "investito in attività educative e formative, ripristino biodiversità, ospitalità, diversificazioni produttive e promozione del territorio come percorsi natura".
Tutto ciò dovrebbe essere considerato per una riduzione sulle aliquote IMU da applicare ai terreni agricoli.
Che l'IMU agricola sia in molti casi un balzello inopportuno non è certo un mistero, né soffrono tutta l'agricoltura e le attività alimentari connesse.
Il "caso Siccomonte" è quindi parte di un problema assai più vasto.
Localmente sono nella stessa situazione di Siccomonte anche le altre (tutte) valli o coste fidentine e non è pensabile fare una delibera per ogni valle per poi dimenticare la pianura.
Non sempre lungo la costa di Siccomonte si è posta attenzione a quegli standard costruttivi rurali tradizionali e alcuni investimenti possono eventualmente non essere andati nel verso giusto.
A suo tempo (2009) a questi problemi avevamo dedicato un paio di post "L'urbanizzazione della costa di Siccomonte" e, per la vicina costa di Cogolonchio, "Il destino della zona collinare: il caso di Cogolonchio".
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake