Dopo le polemiche degli ultimi giorni sull’eliminazione dell’esenzione Imu per gli immobili della Chiesa (vedi “Imu, perchè la Chiesa non paga?“) il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha reso noto in un comunicato stampa alcune precisazioni.
In particolare il MEF ha chiarito di aver trasmesso al Consiglio di Stato, per il prescritto parere, lo schema di regolamento di attuazione dell’articolo 91 bis, comma 3, del decreto legge n. 1 del 2012, convertito in legge n. 27 del 2012 ed di aver inviato ai servizi della Commissione europea la risposta puntuale alla richiesta di informazioni relativa al caso C26/2010.
“Si ricorda – prosegue il comunicato del Ministero – che è già in vigore, senza necessità di ulteriori provvedimenti attuativi, il primo comma dell’articolo 91 bis, che precisa che sono esenti soltanto gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali “destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali” delle attività istituzionali.
Il regolamento previsto dal comma 3 dell’articolo 91 bis – prosegue – si riferisce invece al caso delle unità immobiliari che hanno un’utilizzazione mista e per le quali non sia possibile procedere al distinto accatastamento della frazione di unità immobiliare nella quale si svolge l’attività di natura non commerciale. Il comma prevede che a partire dal 1º gennaio 2013 questi stessi immobili siano tassati in proporzione all’utilizzazione commerciale quale risulta da apposita dichiarazione“.
Infine il MEF conferma che tutti gli adempimenti previsti per il 2013, segnatamente con riferimento al primo versamento IMU fissato per il 16 giugno, non subiranno alcun ritardo”.
Ricordiamo che l’eliminazione dell’esenzione Imu coinvolge la Chiesa Cattolica ma anche le attività commerciali di associazioni, fondazioni e partiti.