Imu, come e quanto si paga? Negli ultimi giorni si sono susseguite voci su nuove modifiche che verranno apportate all’Imposta Municipale Unica e solo oggi, in occasione del CdM previsto alle 17,30 di questo pomeriggio, sarà presentato l’emendamento del relatore al decreto sulle semplificazioni fiscali, che chiarirà tempi e modalità di versamento.
Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate ha reso disponibile il modulo per effettuare i pagamenti (come anticipato in “Imu, come si paga?“) e in attesa di sapere l’importo della nuova stangata, è importante raccogliere i dati utili.
Ecco alcuni chiarimenti che aiuteranno a fare luce sull’argomento:
Scadenze
Sono fissate al 18 giugno 2012 e al 17 dicembre 2012 le date di pagamento dell’acconto e del saldo dell’imposta.
Alla prima scadenza bisognerebbe pagare metà dell’importo dovuto con le aliquote fissate dallo Stato (0,4% sulle prime case, 0,76% sugli altri immobili).
Con l’ipotesi della ripartizione in tre rate verrebbero modificati gli importi e sarebbe introdotta una nuova scadenza il 16 settembre.
Prima casa e Seconda casa
Differenti aliquote per la prima e la seconda abitazione, rispettivamente 0,4% e 0,76%. Riconosciute detrazioni solo sull’abitazione principale (200 euro più 50 euro per ogni figlio a carico di età non superiore a 26 anni.
Tassa più leggera per gli affitti a canone concordato e case storiche
Chi possiede un appartamento affittato con canone concordato o vanta una dimora storica potrà godere di alleggerimenti alla ‘pesante’ Imu.
Vecchie rendite con nuovi coefficienti
La manovra Monti ha deciso un aumento dei coefficienti catastali che servono ad adeguare la “rendita catastale” (che già va aumentata del 5%).
Per le abitazioni e le pertinenze (Box, cantina, soffitta) il coefficiente passa da 100 a 160. Il valore contenuto nei documenti va quindi prima moltiplicato per il 105% (per adeguarlo all’aumento del 5% del passato). Il risultato va nuovamente moltiplicato per 160%. Il risultato finale è il valore imponibile sul quale applicare le nuove aliquote.
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La nuova imposta si abbatterrà con maggior peso soprattutto sulle imprese.
A sostenerlo è la CGIA di Mestre che ha stilato la graduatoria del costo medio della nuova imposta per i proprietari di immobili.
Sulle oltre 1 milione e 200mila imprese manifatturiere – ha calcolato la Cgia – graverà un peso fiscale annuo medio di 3.889 euro. Il gettito dell’Imu per questa tipologia dovrebbe ammontare a 4,3 miliardi.
Su magazzini e convitti (la Cgia ne ha censiti 976 mila) il peso fiscale medio annuo sarà pari a 2.378 euro; il gettito complessivo è stimato ad oltre 2,3 mld di euro.
Per i titolari di uffici e botteghe artigiane, quasi 2 milioni di unità nel Paese, l’esborso dell’Imu sarà mediamente di 727 euro. Il gettito per lo Stato dovrebbe ammontare a 1,3 mld.
Per i proprietari di secondo/terze case, un mercato di circa 13 milioni 372mila immobili, il carico fiscale sarà di 663 euro medi annui. Per quelli degli oltre 19 milioni e 700mila prime case l’Imu sarà mediamente di 203 euro all’anno. Dai proprietari di abitazione, complessivamente, dovrebbero arrivare alle casse dello Stato più di 11,8 mld.
Dovrebbe aggirarsi intorno ai 21,4 miliardi di euro il totale delle entrate per Stato e Comuni ottenuto dal gettito Imu.
Di questi 3,4 miliardi arriveranno da abitazioni principali e relative pertinenze.
La simulazione effettuata dalla Cgia sul peso fiscale per le diverse categorie differisce leggermente da questa cifra, essendo pari a 20,8 miliardi di euro; questo, spiegano gli artigiani mestrini, per via di un diverso percorso metodologico utilizzato, e inoltre per non aver considerato il gettito Imu gravante sui terreni.
Fonte: Ansa
Per un ulteriore approfondimento consulta lo Speciale Imu