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Imu, questione di differenze

Creato il 30 agosto 2013 da Albertocapece

RESTITUZIONE-IMUPoi si dice che non ci sono differenze tra Pdl e Pd. Ci sono eccome: dopo l’approvazione del decreto che abolisce l’Imu e introduce la Taser o come cavolo si chiamerà, Berlusconi è furibondo, così come lo è tutto lo zoccolo duro dei berluscones. Questo perché Brunetta e Alfano non si sono accorti che nel provvedimento le seconde case sono stangate: per il 2013 i proprietari dovranno pagare non solo l’Imu, ma anche l’irpef fondiaria.

L’ex Cavaliere in preda alla rabbia e alla consapevolezza di essere circondato da assurdi coglioni, ha immediatamente preso il telefono e minacciato il premier di far saltare tutto il governicchio se non si  abolisce subito il doppio pagamento. E il prode Letta, lesto lesto, si è detto d’accordo: “quell’articolo deve saltare”.

Sull’altro fronte invece il silenzio: nessuno si è adirato per il fatto che dall’anno prossimo i proprietari di immobili non avranno più l’imu, ma la nuova tassa destinata a succederle verrà pagata da tutti, inquilini compresi. Nessuno si è angustiato per l’iniquità o imposto di far saltare qualche articolo. Anzi quell’impagabile guru di Fassina si è affrettato a dire che avendo tolto l’Imu ai proprietari e messa una nuova tassa sul groppone dei poveracci, adesso è necessario pure l’aumento dell’Iva: questo è davvero un uomo capace di tagliarsi le palle per far dispetto alla moglie, perché nemmeno per un attimo pensa al proprio elettorato, ma solo ai dispettini di governo. Ovvio che l’aumento dell’Iva  finirà per colpire in maniera molto più pesante i ceti popolari, quelli che il Pd vorrebbe rappresentare e costituisce l’ennesimo carico di iniquità che viene caricato sulle spalle dei cittadini. La cosa è talmente chiara che persino la Cgia di Mestre interviene a sottolinearlo. Ma si può sempre aggirare il problema: basta cambiare nome e tutto va a posto, anzi verremo invitati a gioire del fatto che l’iva sia stata abolita.

Però niente, nessuno s’imbestialisce per l’ennesimo tradimento nei confronti degli elettori, per la milionesima coglionata, nessuno s’infuria, tutto è tranquillo come nella sacrestia di una chiesa sconsacrata.   Così mentre il condannato sa bene come difendere gli interessi del suo zoccolo duro, gli illibati,  vuoi per compiacere Berlusconi, vuoi per fargli dispetto, fanno l’ esatto contrario di quanto dovrebbero. Uno viene condannato dai giudici per reati comuni, gli altri si condannano da sé per reati politici.


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