Mentre il Senato si appresta in queste ore a dare il via libera alla conversione del decreto legge che contiene le disposizioni sull’Imu, i cittadini iniziano ad approcciarsi ai difficili calcoli sul pagamento dell’imposta (disponibile il nostro software gratuito di calcolo dell’Imu), in attesa di conoscere se il proprio Comune deciderà di modificare l’aliquota (decisione che si conoscerà solo dopo il 18 giugno e non oltre il 30 settembre prossimo).
La nuova Imposta Munipale Unica sarà più cara a Roma, costerà poco meno a Torino. Più economica sarà invece per gli abitanti di Reggio Calabria, Cosenza e Palermo. A fornire i dati è una classifica pubblicata su Il Sole 24 Ore che conferma anche i rincari drastici sulle case in affitto e poche sorprese invece per l’abitazione principale con un prelievo simile a quello dell’ICI del 2007.
Secondo i dati pubblicati dal quotidiano a pagare di più saranno i proprietari nelle grandi città. Il primato è di Roma sulla tassa per la prima casa dove i valori di base imponibile sono i più alti rispetto alla media delle altre città al quale si aggiunge anche l’innalzamento dell’aliquota al 5 per mille da parte della giunta Alemanno.
Scelta compiuta anche dai Comuni di Torino (5,5 per mille), Caserta (6 per mille, come a Parma e Catania), dove però l’imposta si mantiene più bassa proprio per i più ridotti valori fiscali di riferimento.
Anche sulle case in affitto Roma è in testa alla classifica con un aliquota portata al10,6 per mille, seguita da Milano, Bologna e Torino. Per un bilocale in affitto, categoria A3 di classe media e in zona residenziale nella capitale costa 1.343 euro all’anno, a Milano 1.140 euro, Bologna 1.103 euro e Torino 1.058,5 euro all’anno. Importi decisamente diversi quelli di Cosenza, 223 euro all’anno, e 258 a Sondrio.
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