Il merito è di un brevetto bolognese, un semplice “calzino tecnologico” che sta allungando la vita di molti diabetici evitando soluzioni a volte necessarie come l’amputazione degli arti.
Il dispositivo-calzino denominato Difoprev combatte le complicazioni del diabete o dell’ulcera: rilascia una proteina riparatrice che cicatrizza le ferite su cui il paziente perde sensibilità.
E’ un sistema innovativo in grado di ripristinare il fisiologico stato di idratazione della cute e la capacità riparativa superficiale (microfissurazioni, ipercheratosi, ragadi, disidrosi potenziale innesco di infezioni), prevenendone la formazione.
Il Sistema Difoprev è costituito da un calzino elettrostatico caricato con microcapsule contenenti lipidi. Le microcapsule contenenti il principio attivo idratante derivato dal batterio Pseudoalteromonas scoperto solo nel fango dell’Antartico, vengono caricate sulla calza e cedute alla cute attraverso un meccanismo di scambio per tutto il tempo in cui la calza viene indossata.
Difoprev è particolarmente indicata per:
- pazienti anziani
- flebopatici
- persone affette da diabete mellito
- casi di patologie xerotiche della cute
È previsto che il prodotto potrebbe ridurre il rischio di amputazione del piede nel 60 % dei casi. Ogni anno in Italia almeno 5.000 persone con diabete subiscono interventi di chirurgia drastica e debilitante.
Queste sono scatenate da alti livelli di zucchero nel sangue che nel corso del tempo danneggiano le terminazioni nervose, riducendo la sensibilità degli arti. Un altro sintomo del diabete è la cattiva circolazione, innescata da un accumulo di depositi di grasso nelle arterie. Fino ad ora, creme e gel sono stati il trattamento di prima emergenza per mantenere la pelle idratata.
Il prodotto garantisce l’idratazione del piede per 12 ore al giorno. La calza dura tre giorni, ma è dotato di una fornitura di capsule contenenti i suoi ingredienti speciali atte a promuovere l’umidità. Questi sono mescolati con acqua e imbevuti nella calza, che è poi lasciata ad asciugare e poi indossata nuovamente.
Il sistema sanitario lo dovrebbe rendere rimborsabile in quanto numerosi test clinici eseguiti presso ospedali e università hanno dimostrato un drastico miglioramento della cheratosi, il ripristino dell’elasticità cutanea e della integrità superficiale,un forte miglioramento nei parametri TEWL, un miglioramento nel microcircolo cutaneo e tolleranza senza effetti collaterali
Giovanni D’AGATA
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