“Ci sono notti che appiccano fuochi diabolici.Ed albe che non trovano più segno del fuoco,né del fiume.Solo un letto vuoto.”
Certo è molto strano che non abbiano mai notato la sua presenza, eppure ha vissuto insieme a loro per molti giorni. Si dirà che stava in equilibrio sulla breccia fra due dimensioni, avvolto da una luce d'impercettibile frequenza, o che si era in qualche modo impadronito del segreto dell'invisibilità. Si potranno dire e pensare molte cose, a riguardo, e sempre per lo più sbagliate, che la verità in questi casi può solo tacere: non è possibile ammetterla in noi, che cerchiamo di comprendere le azioni dei protagonisti di questa storia, senza aver provato a vivere come hanno vissuto e poi udito con le loro orecchie, assaggiato con le loro bocche, toccato con le loro dita.
Tutto, poi, iniziò molto semplicemente, una sera qualunque, quando il maschio adulto di questa piccola comunità chiamata famiglia fece ritorno a casa. Con altrettanta naturalezza quello, l'altro, si accodò e fece ingresso al seguito dell'uomo che vi rientrava da padrone. Non chiese permesso, non cercò sguardi d'intesa, non disse una parola né fece cenni. Ma, senza alcuna complicazione, entrò dalla porta principale, come chi lo precedeva stava facendo nel suo pieno diritto. Tutto qui. E, una volta entrato in questa casa, vi rimase tutto il tempo che gli serviva. Fino alla fine.Mentre i due piccoli di casa – maschietto e femminuccia, lui d'un paio d'anni più grande – prendevano posto a tavola, mentre il padre di famiglia in bagno si lavava le mani e la madre serviva la cena, mentre tutte queste piccole, normali cose accadevano, l'altro, l'intruso, raggiungeva la camera dei bambini. Lì si accucciò in un angolo e rimase silenzioso, abbracciate le ginocchia, il capo abbandonato contro alla parete. Lo sguardo fermo.Paziente.Neppure un'ora dopo la fine della cena, i bambini vennero accompagnati a letto, per quanto protestassero di voler rimanere alzati per vedere alla televisione questo e quello, per poter fare al computer questo e quello e, persino, provarono ad inventare d'essersi ricordati nuovi compiti per poter rimanere un po' più di tempo alzati. Ma no, niente da fare, i genitori furono inflessibili: Domani c'è scuola. Coperte rimboccate, bacetti della buonanotte, preghierina. Tutto come si deve. Nel frattempo, dall'angolo in cui era, quell'uomo osservava tutte queste operazioni con antico disincanto. Pochi minuti ancora e potè sentire il respiro della bimba prima e del bimbo poi farsi più profondi. Dormivano.