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In albis - 2 -

Da Nivangiosiovara @NivangioSiovara

Poco dopo s'addormentò anche il padre, tenendo occupata buona parte del divano, le gambe stese sopra a quelle della moglie abbandonata al suo angolino di comfort davanti alla televisione accesa. Fra di loro un libro aperto, trascurato. Poi, improvvisamente, lei, s'alzò, scosse il marito, andò in bagno e, ritornata, lo richiamò all'ordine. Ed insieme s'avviarono verso alla camera da letto. E dormirono.IN ALBIS    - 2 -Si levò in piedi, allora, l'intruso, senza che nessuno l'udisse – si direbbe che i suoni che costui produce si confondano con il rumore di fondo del mondo – si mosse fino al bagno. Aprì la finestra ed attese solo pochi secondi: ben presto giunse anche il suo amico topolino che rigurgitò felice tra le sue mani un liquido brunastro, che subito si rapprese. Incuriosito da tutto questo movimento, un gatto, il gatto di casa, corse a controllare cosa stesse succedendo. Vide il topo e s'immaginò un mondo di giochi. In quel mentre l'intruso si voltò, fece per accarezzare il gatto e quello subito si stese a terra, diede brevemente in convulsioni e rese l'anima al dio dei mici di casa.La prima ad alzarsi, all'indomani mattina, fu, come sempre, la madre. All'alto scopo casalingo di preparare la colazione, salutare il marito che esce per andare al lavoro, portare i bambini a scuola. Si dice che gli eroi dei nostri giorni siano proprio le persone che si prestano indefesse, quotidianamente, a questi compiti. Per tutti i giorni della loro vita, a favore degli altri. Ma che sono gli eroi, se non vittime, agnelli sacrificali? Piccoli martiri senz'aureola. Beata la casa che non ha bisogno d'eroi. Scivolò, dunque, questa santa donna, nella semi-oscurità del bagno, solo sufficientemente illuminato da un'alba acerbamente primaverile, che a stento si faceva largo tra le fessure della tapparella non completamente abbassata, senza la necessaria lucidità per capire il gatto.Lo scorse soltanto, riverso sul tappetino. Dove poteva essersi steso ed addormentato. Insolito, ma possibile: pensiero che si deposita innocuo nell'angolo del cervello, in attesa di conferme, correzioni, verifiche. Lavandosi la faccia si rese però conto che forse davvero qualcosa non andava. Difatti, il micio, d'abitudine, fuggiva veloce come i topi dei suoi peggiori incubi non appena soltanto sentiva scorrere l'acqua vicino a sé, sempre. No, quel mattino, no. Lei si sciacquò la faccia. Lui, forse era semplicemente, profondamente, addormentato. Ulteriore campanello d'allarme: il lavandino, malfunzionante, schizzò dell'acqua verso il gatto. Lo raggiunse. Si asciugò la faccia, lei. Forse stava poco bene, lui. Per nulla bene. Lo toccò. Era freddo, gelido. Rigido. Una pietra. Morto.

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