Ieri, lunedì, ad Algeri si è tenuta una riunione, dopo sei mesi dalla firma dell'accordo di pace tra le componenti faziose del Paese, il Mali, e il governo di Bamako.
La riunione è terminata nel corso della serata e l'analisi della situazione, a detta del ministro algerino degli Affari esteri, Ramtam Lamamra, è accettabile nel suo insieme.
Si è fatto un buon percorso finora e le premesse per creare stabilità ci sono tutte - ha dichiarato Lamamra.
Quello che preoccupa semmai sono gli attacchi dei fondamentalisti islamici e, in particolare di Al Qaida del Maghreb islamico, che soffiano sul malcontento delle popolazioni del Mali settentrionale.
Ma si tratta di una piaga che non riguarda solo il Mali.
Inoltre resta aperto il problema dei finanziamenti, che mancano o sono troppo carenti per poter favorire una sia pure modesta ripresa del Paese.
Accanto ancora, com'è noto, all'onnipresente presenza della Francia (le truppe stanziate in loco a difesa del territorio maliano), che non si sa se sia più utile o dannosa alla causa.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)