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In alto – regia di Salvatore Negro

Creato il 21 settembre 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

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le pellicole che – dicono – stanno sbancando al botteghino

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In alto – regia di Salvatore Negro

Titolo: In alto
Regia: Salvatore Negro
Genere: Drammatico, mediometraggio
Durata: 35 minuti
Interpreti:
Lucas Waldem Zanforlini
Alessia Cuppone
Rosario Piccolo
Martina Quintana
Mary Negro
Gabriele Polimeno

Vincenzo Grassi – Mattia De Noto – Viviana Casalino
Violet Kimiae – Cristian Scigliuzzo – Francesco Liaci
Carlotta Boellis – Aurora Piccolo – Paride Napolitano
Lorenzo Ferilli – Biagio Ferilli – Elisabetta Fersini

Selezionato tra i 29 film in gara a -INFINITY FILM FESTIVAL (www.infinitytv.it), si può votare fino al 5 ottobre 2014

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Trama: La trama del film rievoca l’episodio storico che coinvolse il Salento dal 1943 al ’47, cioè quello dei campi profughi che vennero allestiti sia sul versante jonico che su quello adriatico. In particolare, il campo profughi n°34 di Santa Maria al Bagno (Nardò) fu modello di organizzazione e di spirito di accoglienza da parte dei cittadini neretini. Un profugo rumeno realizzò in un casolare tre murales, tuttora restaurati e custoditi nel Museo della memoria e dell’accoglienza. Per questa bella pagina di civiltà dimostrata dai neretini e dai salentini che seppero al meglio accogliere i profughi di guerra, nel 2005 il Presidente della Repubblica C.A. Ciampi conferì alla città di Nardò la medaglia d’oro al valor civile.
La storia narrata nel film In Alto parte da questo antefatto, un profugo ebreo che lascia una traccia del suo passaggio, un amore contrastato e una verità che viene alla luce dopo settant’anni…
La tolleranza nei confronti del diverso, l’accoglienza dello straniero, il ritorno; tutte tematiche attuali, verso le quali la comunità che accoglie, cambia atteggiamento sia in tempo di pace come in tempo di guerra. (Salvatore Negro)

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Recensioneù
di Molly68

 

In alto è il primo film di Salvatore Negro, che, oltre ad aver scritto il plot e curato la sceneggiatura, esordisce alla regia con piglio deciso e originale. La storia narrata è antica e attuale al tempo stesso: l’invito a non dimenticare per non ripetere gli orrori è sempre valido, tutte le guerre sono ugualmente inutili e crudeli; in più, affronta il tema della tolleranza e dell’accoglienza, oggi così importante per il nostro paese. Salvatore Negro affida il suo messaggio ai giovani, sia negli intermezzi di puro stampo teatrale (dai quali risulta evidente la sua formazione e il suo amore per il palcoscenico), sia nello sviluppo della trama (la fotografia dei nonni guida il personaggio interpretato da Alessia Cuppone per tutto il film, fino al murale intorno a cui ruota la vicenda), perché – e si tratta di una verità eterna – è nei giovani che va riposta la speranza di poter cambiare le cose.

Mi sono piaciuti molto gli interventi del “coro” (in puro stile teatro classico), la presenza di flashback e la trama di fondo. Il film è ben articolato, con l’alternanza di momenti seri e momenti più ironici (fantastica la “tirata” della direttrice del museo), gli interpreti sono bravi (Zanforlini è un attore giovane, ma che ha alle spalle esperienze teatrali e televisive di spicco), la fotografia è molto bella.

In alto, dunque, è una storia in cui passato e futuro convergono, una critica senza tempo alla guerra e all’intolleranza. Il mediometraggio, a dimostrazione delle qualità possedute, è stato selezionato tra moltissimi altri nell’Infinity Film Festival, dove gareggia per vincere: ad oggi, è tra i cinque titoli più votati; i primi tre verranno proiettati durante l’edizione 2014 del Festival Internazionale del Cinema di Roma (iscrivendosi gratuitamente al portale infinitytv.it, si può visionare il film e votarlo fino al 5 ottobre).

Complimenti a Salvatore Negro e un grande augurio al suo film di arrivare davvero In alto.

 

Curiosità:

Il film è stato prodotto dalla libreria-galleria d’arte Nòstoi di Gallipoli e dall’Associazione teatrale P.ETRA di Cutrofiano.

- Molly68


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