in arrivo, autori stranieri

Creato il 11 gennaio 2012 da Atlantidelibri

 Joyce C. Oates – La ragazza tatuata (Mondadori)
Lo scrittore trentottenne Joshua Seigl, che conduce una vita molto appartata, assume come assistente una ragazza semianalfabeta. Seigl non sa che sotto il suo aspetto esteriore (pesantemente segnato da orribili tatuaggi) la ragazza nasconde un violento antisemitismo. Steigl sta lavorando alla traduzione dell’Eneide e cerca di nascondere a tutti il suo stato di salute declinante. Nel frattempo gli viene svelata la vera storia di questa Ragazza Tatuata, una vittima di persecuzioni da far impallidire i personaggi dei suoi romanzi. Il suo passato è fatto di promiscuità, ribellione, droga. Quei tatuaggi sono l’opera violenta di un gruppo di suoi amici del liceo. Priva di qualsiasi autostima, quando le chiedono come si chiama sussurra “Alma”, quasi non avesse un cognome. Eppure per Stiegl diventa un’assistente d’inestimabile valore e Alma non può fare a meno di accorgersi della dignità e del rispetto con cui viene trattata. Fino a quando la sua ingenuità non le costa la vita. Con la consueta grazia, la Oates racconta una favola ipnotica e inquietante, in cui la sua fascinazione per il lato perverso della natura umana trova piena espressione.

L’ ultimo uomo nella torre
di Aravind Adiga, Einaudi
Il romanzo racconta gli ultimi giorni di un palazzo, il Vishram Society, preso di mira da un costruttore intenzionato ad abbatterlo per erigere al suo posto un complesso residenziale extralusso. Nonostante l’iniziale perplessità, poco a poco tutti i condomini si lasciano conquistare dalla generosa offerta di acquisto di Mr Shah e dai suoi “regali”: una sapiente miscela di violenza e bustarelle. Tutti tranne uno, Yogesh Anantha Murthy, detto “Masterji”, un insegnante in pensione da poco diventato vedovo e che ha perso la figlia spinta giù da un treno dalla calca di pendolari. La ferma resistenza che oppone alle minacce del palazzinaro costerà a Masterji il rispetto dei vicini e, addirittura, l’affetto dell’unico figlio superstite. Eppure, una volta rimasto solo, l’anziano insegnante potrà vedere il mondo che lo circonda con occhi nuovi, come se nel progressivo isolamento riscoprisse un senso di comunione che da tempo aveva perduto. Un intimo sentimento di solidarietà con gli ultimi, con tutti quelli che a Mumbai vengono schiacciati senza pietà negli ingranaggi dello sviluppo edilizio ed economico: manovali, donne di servizio, abitanti dei bassifondi, il mare stesso, aggredito dagli artigli d’asfalto e cemento della metropoli. Perché l’autentica protagonista di questo romanzo dal respiro dickensiano, brulicante di storie, di personaggi, di vita, è proprio Mumbai…

Gli ultimi saranno i primi. La mia vita accanto ai dimenticati della Terra
Lapierre Dominique,
    Rizzoli
Uno sguardo come quello di Dominique Lapierre è una lente d’ingrandimento che cambia il modo di vedere il mondo. In questo libro, una lunga riflessione raccolta da Renzo Agasso, Lapierre racconta la sua vita e le sue scelte e si interroga su dove sta andando l’Occidente. Dalla messe di esperienze e di incontri nel subcontinente indiano, emerge il ritratto profondo e affascinante di un mondo bifronte in cui sempre più gli “altri”, gli ultimi, sono lo specchio di “noi”, i primi. E una riflessione sui paradossi di un tempo in cui il ricchissimo Occidente affronta lo spettro della miseria morale. Una povertà ben peggiore di quella economica che affligge la Città della Gioia.

Anne Holt – Nella tana dei lupi ,(Einaudi)
Quando la detective Hanne Wilhelmsen riceve la notizia della morte del primo ministro norvegese, ancora non immagina in che razza di ginepraio sarà costretta a infilarsi. Perché il caso di omicidio in cui Hanne viene catapultata, insieme a tutta la sua squadra, coinvolge la più alta scena politica norvegese e anche i servizi segreti. Il primo ministro è stata trovata morta nel suo ufficio con un colpo di pistola sparato alla testa. Apparentemente non ci sono piste di alcun tipo, né sul fronte degli avversari politici né su quello degli scandali privati. L’unica ipotesi che sembra poter prendere piede è quella di una pista neonazista, ma anche questa è destinata a naufragare…

Orhan Pamuk – Il romanziere ingenuo e sentimentale (Einaudi)
Ogni romanzo prevede un lettore “ingenuo” e uno “sentimentale”, ci dice Pamuk riprendendo le categorie di Schiller: uno, quello ingenuo, cosi immerso nella storia narrata da scambiarla con la realtà; l’altro, quello sentimentale, consapevole della natura testuale, fittizia, di ciò che sta leggendo: un sognatore che sa di star sognando. Il grande mistero del romanzo, il segreto del suo inesauribile fascino, è che non necessariamente questi due lettori devono essere due persone diverse: quello ingenuo e quello sentimentale sono in realtà due momenti, ugualmente necessari, che ogni lettore attraversa leggendo un romanzo. E alla stessa maniera, c’è il romanziere ingenuo, convinto che l’ispirazione gli giunga da “un altrove”; e quello sentimentale consapevole di lavorare all’interno di una tradizione e di ricorrere, in ogni momento, al repertorio del “già scritto”.

Roberto Bolaño – I dispiaceri del vero poliziotto, (Adelphi)
Il sogno di ogni vero lettore, allorché, terminato un romanzo, sente nascere in sé una nostalgia acuta per i personaggi che ha appena abbandonato, è che prima o poi gli dicano: ecco un libro in cui ne ritroverai alcuni, di quei personaggi, e ti verranno narrate altre vicende che li riguardano. E anche se poi lo avvertiranno che non avrà un compito facile, perché lo scrittore confonde continuamente le piste e perché molti indizi lui, il lettore, dovrà andarseli a cercare da solo – ebbene, non esiterà ad accettare il rischio, e da vero lettore si tramuterà in vero poliziotto: colui che (come dice lo stesso autore) «cerca invano di mettere ordine in questo dannato romanzo». Inoltrandosi dunque nella trama fittissima e imprevedibile di queste pagine, rincontrerà alcuni dei personaggi di 2666: del professor Amalfitano scoprirà che è approdato in Messico dopo essere stato espulso dall’Università di Barcellona per omosessualità, e conoscerà il nuovo amante, un irresistibile falsario di dipinti di Larry Rivers (mentre del suo ex amante, un poeta malato di Aids, leggerà le impagabili lettere); ma ritroverà anche Rosa Amalfitano, di cui sembra innamorarsi il poliziotto Pedro Negrete, incaricato di indagare sul professore insieme allo scherano Pancho, erede di una dinastia di donne violate… Nel frattempo, si lascerà sedurre da digressioni letterarie impertinenti, classifiche irriguardose, biografie fittizie, atmosfere inquietanti, sogni rivelatori. Con l’imperturbabile senso del ritmo e la dovizia visionaria delle sue storie, Bolaño saprà letteralmente ipnotizzare il suo lettore-poliziotto, il cui unico «dispiacere» sarà di vedere i personaggi, già da sempre in fuga, sottrarsi ancora una volta: come se, terminato il libro, «saltassero fuori dall’ultima pagina e continuassero a fuggire».

Haruki Murakami – 1Q84. Libro 3, (Einaudi)
Si concluderà nel 2012 il grande romanzo in tre libri di Haruki Murakami, 1Q84.
Dove eravamo rimasti? Ogni passaggio del romanzo gira attorno a questo concetto: le cose non sono come appaiono, ma di realtà ne esiste una sola. Anche se si può mascherare la verità con una finzione, con una menzogna, è necessario ricordare che “una volta che si dice una bugia al mondo, bisogna continuare a mentire in eterno. Diventa necessario per far quadrare i conti

Richard Yates – Proprietà privata. Racconti inediti (Minimum fax)
La riscoperta di Richard Yates, magistrale autore americano antesignano del realismo di Raymond Carver, è stata una delle operazioni di maggior successo nella storia editoriale di minimum fax: il pubblico e la critica l’hanno accolta con enorme favore e le opere di Yates hanno venduto più di 150.000 copie. Arriva ora per la prima volta in Italia quest’antologia di racconti mai pubblicati in volume durante la vita dell’autore; un paio erano usciti su riviste, gli altri erano rimasti completamente inediti fino a quando, dopo la sua morte, sono stati riportati alla luce e raccolti. Un’occasione preziosa per immergersi ancora una volta nella sua scrittura intensa e commovente: storie di esistenze comuni ambientate perlopiù nell’America del secondo dopoguerra, un luogo di tensioni nascoste sotto l’apparente prosperità, di ambizioni e fallimenti che Yates racconta con uno sguardo lucido e inconfondibile.

Carlos Ruiz Zafon – Il prigioniero del cielo , (Mondadori)
Barcellona, dicembre 1957. Nella libreria dei Sempere entra un individuo misterioso che acquista una preziosa edizione del Conte di Montecristo e la lascia in custodia a Daniel perché la consegni al suo amico Fermin. Il libro porta una dedica inquietante: “Per Fermin Romero de Torres, che è riemerso tra i morti e ha la chiave del futuro”, firmato “13″. Tra malintesi, imbrogli e minacciosi ricordi dal passato inizia l’indagine di Daniel per decifrare quella dedica enigmatica e capire quali segreti nasconde il suo fedele amico. Prima di potersene rendere conto, il giovane libraio viene catapultato in un passato che lo riguarda da vicino, dove la morte di sua madre Isabella si lega al destino di David Martin, il grande scrittore che dal carcere scrive Il gioco dell’angelo, e a quello del perfido editore Mauricio Valls, una vecchia conoscenza degli anni di carcere di Fermin. Quello che Daniel scoprirà non rimarrà senza effetti sulla sua vita, molte domande rimaste in sospeso avranno una risposta e lui si troverà in mano, inaspettatamente, la possibilità di vendicarsi.

 Javier Cercas – La verità di Agamennone (Guanda)
I romanzi di Javier Cercas possiedono quasi sempre una componente saggistica, e, allo stesso modo, i suoi reportage e i suoi articoli… Di questa natura ibrida partecipa anche La verità di Agamennone. I brani raccolti in questa miscellanea sono raggruppati in quattro parti: “Autobiografie” raccoglie racconti di viaggi, passioni e ricordi personali; “Lettere di guerra” testi quasi sempre feroci e polemici sulla storia e la letteratura contemporanee; “Nuovi racconti reali” storie divertenti che non si sottraggono all’emozione e all’obbligo con la propria memoria; per ultimo, “I contemporanei” include esercizi di dialogo con alcuni scrittori vicini all’attività letteraria dell’autore. E ovunque affiora la dualità di critica e narrazione, di esperienza personale e intellettuale che è l’essenza stessa dei romanzi di Cercas. Questa parziale sovrapposizione spiega l’esilarante racconto finale, “una favola sul desiderio, o l’impossibilità, di essere diversi”, che a mo’ di geniale epilogo conclude un volume…

Patricia Cornwell – Nebbia rossa (Mondadori)
Kay Scarpetta deve incontrare alla Georgia Prison for Women una detenuta colpevole di reati sessuali e madre di un diabolico killer. Kay è determinata a far parlare la donna per scoprire che cosa è davvero successo al suo vice, Jack Fielding, ucciso sei mesi prima. È una ricerca personale e anche professionale, dal momento che Kay sta seguendo un’indagine che riguarda una serie di macabri crimini che lei è convinta abbiano a che fare anche con la morte di Jack Fielding. L’uccisione di un’intera famiglia a Savannah, una giovane donna nel braccio della morte e una catena di altre morti inspiegabili sembrano essere tutti collegati fra loro. Ma chi c’è dietro tutto questo e perché? Kay Scarpetta scopre presto che questo è solo l’inizio di qualcosa di più terribile: un complotto terroristico internazionale. E lei è l’unica che può fermarlo.

Julio Cortázar – Carte inaspetatte, (Einaudi)
A venticinque anni dalla morte dell’autore de Il gioco del mondo, Aurora Bernárdez rinviene in una cassapanca circa 500 pagine inedite che, dopo un’indagine filologica durata tre anni, vengono infine pubblicate. Carte inaspettate raccoglie parte di quell’archivio, uscito nell’edizione spagnola lo scorso anno. La raccolta riprende le due anime dello scrittore argentino, quella politica e quella surrealista. Comincia con un racconto giovanile inedito, I gatti (1948); prosegue con nove racconti scritti fra il ’55 e l’81 (pubblicati in parte) e con tre Storie di cronopios escluse dal famoso Storie di cronopios e di famas. Segue un capitolo dal Libro di Manuel, quindici bellissimi racconti della serie Un certo Lucas e una serie di interventi giornalistici in cui parla delle proprie opere, di viaggi, di incontri, di jazz e di politica, ma sempre in forma narrativa e autobiografica. Chiudono, un’articolata intervista del ’69 e dodici poesie.

Amélie Nothomb – Uccidere il padre (Voland)
Ecco il ventesimo romanzo di Amélie Nothomb, dal titolo allegorico e provocatorio. Uccidere il padre è la storia di un ragazzo, Joe Whip, cresciuto con una madre che fa collezione di uomini. Non ha mai conosciuto suo padre e sua madre non sa neppure chi sia. La sua unica distrazione dall’età di otto anni è chiudersi in camera e imparare a fare magie con le carte da gioco. Quando a quindici anni sua madre lo mette alla porta, comincia a fare il mago nei bar della città. Fino al giorno in cui un uomo si accorge del suo dono e gli suggerisce di recarsi dal più grande maghi, Terence Norman, che vive nella stessa città. Joe decide di bussare alla porta di Norman e chiedergli di essere suo maestro. Un po’ diffidente all’inizio, Norman accetta e invita Joe a stabilirsi con lui e sua moglie Christina, una bellissima giovane donna che fa la giocoliera. Dopo un po’ di tempo Christina e Norman cominciano a considerare Joe come un figlio. Joe invece inizia a sviluppare una gelosia che si trasformerà poi in puro odio verso il padre adottivo, il grande mago troppo umile e troppo perfetto, e al tempo stesso, si innamora di Christina. Una versione rivista del complesso di Edipo, un libro sul tradimento e sulle scelte che non vogliamo farci imporre dagli altri.

Ali Smith – C’è ma non si,  (Feltrinelli)
Durante una cena in un’elegante casa di Greenwich un amico di un amico dei padroni di casa si alza da tavola e non torna più. Si scopre che si è chiuso nella stanza degli ospiti e non ha la minima intenzione di uscire. Perché ha preso questa decisione? Cosa spera di ottenere? E soprattutto chi è Miles Garth? Gen, la padrona di casa, si mette alla ricerca di amici e parenti del suo ospite indesiderato che possano convincerlo a desistere dal suo proposito inspiegabile. Comincia così una carrellata di personaggi, ricordi, situazioni buffe o commoventi che prendono spunto dalla presenza/assenza di Miles ma sono in realtà un’occasione per la scrittrice di esplorare vari aspetti della vita quotidiana nell’Inghilterra di oggi. Una scrittura divertente e divertita, una girandola di giochi di parole e rimandi che vanno da Shakespeare al punk passando per i musical e le canzoni dell’Eurofestival.

Clara Sanchez – La voce invisibile del vento ,(Garzanti)
Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento, che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita, per prendere del latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all’improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In poche ore quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo… Una storia di colpa e di memoria individuale.



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