“Mi impegno ufficialmente per arrivare in tempi brevi al decreto attuativo che definisce il pane fresco, completando così un percorso che è stato abbandonato dopo la legge Bersani sulla liberalizzazione». Queste le parole pronunciate al Siab, il Salone Internazionale dell’arte bianca in corso fino al 26 maggio 2010 a Veronafiere, da Francesca Martini, sottosegretario alla Salute.
Panificazione artigianale: un mercato di 7 miliardi di euro l’anno con una varietà di 400 prodotti territoriali. D’altronde, la definizione del pane fresco – con le relative conseguenze di tutela per gli artigiani del pane – era attesa da qualche anno. Soprattutto in questa fase, ha affermato il presidente di Fippa, la Federazione italiana del panificatori, pasticceri e affini, Luca Vecchiato, «in cui la concorrenza è stata serrata e talvolta oltre la linea delle chiarezza, con prodotti surgelati o congelati denominati egualmente pane e che, in una fase di mercato non proprio brillante, rischiano davvero di mettere alle corde i 25mila panettieri italiani». Ricordiamo che, il mercato del comparto, ha un fatturato, nella sola parte relativa alla panificazione artigianale, di 7 miliardi di euro l’anno, con una varietà di 400 prodotti territoriali.
Il pane «mezzo sale» di Fippa.Una forza che si esprime anche in altri segmenti della filiera, dai 2,8 miliardi di euro di fatturato della pasta ai 650 milioni di euro sviluppati dall’industria dei forni. Un comparto dunque dinamico, che segue i ritmi della ricerca tecnologica, ma anche di prodotto. A questo proposito, tra le novità presentate al Siab, si colloca il «pane mezzosale», oggetto di un’intesa tra Fippa e ministero della Salute. «Senza alcuna ripercussione sul gusto né tantomeno sulla qualità – ha dichiarato il sottosegretario Martini – questa nuova tipologia di pane prodotto ridurrà progressivamente del 50 per cento la quantità di sodio contenuta nell’impasto, con l’obiettivo di prevenire le patologie collegate all’ipertensione».
La guerra alle malattie cardiovascolari passa anche attraverso il pane e la riduzione di sale. Secondo i dati dell’Inran, in Italia il consumo medio di sale pro-capite è di 10-12 grammi al giorno, mentre l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di non superare il limite dei 5 grammi. Il pericolo immediato è l’ipertensione arteriosa, patologie che in Italia colpisce mediamente il 33 per cento degli uomini e il 28 per cento delle donne. Secondo le cifre fornite dall’Istituto superiore di Sanità, riferito ad un campione di uomini e donne fra i 35 e i 74 anni, i più colpiti sono gli uomini nel Nord Est (36 per cento) e nel Nord Ovest (32 per cento), mentre le donne nel Sud e nelle Isole (31 per cento) e nel Centro (27 per cento).
(fonte Veronafiere)