Molte volte il termine primavera è stato utilizzato per rappresentare movimenti popolari di resistenza o di rivolta contro poteri forti.
Nel caso del libro in questione vale grosso modo lo stesso discorso:
In attesa della primavera infatti è un libro scritto da Gordiano Lupi che riporta non solo un buon numero di articoli apparsi sul blog Generazione Y da parte dell’attivista cubana Yoani Sanchez, cosa che lo avrebbe di diritto paragonato al famoso Quaderno di José Saramago, ma è un libro che comprende, per ciascuno degli articoli trascritti, anche gli antefatti e le riflessioni che hanno portato alla loro creazione.
Sono proprio queste parti quelle più interessanti, quelle che cercano di spiegare, quelle che rendono l’idea della Yoani Sanchez che tutti possono leggere.
Gli articoli in fondo non sono altro che momenti di denuncia, mentre è nelle parti agganciate ad essi che si può scoprire un mondo forse sconosciuto ai più.
Pagina dopo pagina, articolo dopo articolo, fatto dopo fatto, prende forma una realtà in certi passaggi anche difficile da credere, ma non per questo da prendere con sufficienza.
Nella parte introduttiva vengono riportate pure le dichiarazioni ufficiali della stampa governativa che considera la blogger una penna armata dal nemico capitalista, spiegando come l’attivista in realtà sia una stipendiata del governo degli Stati Uniti che porta avanti una evidente propaganda controrivoluzionaria allo scopo di mettere in cattiva luce il governo castrista.
Non è importante a mio avviso schierarsi da una parte o dall’altra, così come non è importante sapere se tutte le cose dette e scritte dalla Sanchez corrispondano esattamente alla realtà.
Ciò che conta, come sempre, è avere dubbi, porsi domande, ascoltare e poi cercare di vedere le cose da un altro punto di vista.
Semplicemente quello che un buon lettore dovrebbe aver imparato a fare libro dopo libro.
A quel punto anche solo una fra le tante cose riportare nel libro, accenderebbe un lumicino con il punto di domanda vicino.
A conclusione di questa breve introduzione mi pare superfluo perdere tempo in ulteriori analisi sull’argomento e passo dunque ad un breve e minimale elenco degli argomenti trattati nel libro citando alcuni passaggi importanti:
- Ho visto le immagini della caduta del muro di Berlino undici anni dopo grazie ad una videocassetta introdotta clandestinamente a Cuba da un amico.
E il ragazzo che sfidava un carro armato in piazza Tienanmen dieci anni dopo gli eventi.
Le notizie arrivavano quando già erano diventate storia.
- Il disegno del governo è quello di portare il popolo a sprofondare nel conformismo che produce la mancanza di obiettivi.
- A scuola tra le materie c’è anche la partecipazione alle attività politiche e patriottiche.
Ci sono anche le esercitazioni militari obbligatorie e a 15 anni Yoani sa già usare un fucile AK-47.
- Gli alimenti distribuiti a tessera sono: circa 2,5 kg di riso, zucchero, sale, fagioli, caffè, carne di pollo e maiale (ma spesso si trova soltanto la soia), una lattina di salsa di pomodoro, aceto, 250 gr d’olio, patate, banane, pomodori, cavolfiori, insalata, agrumi.
Le quantità sono insufficienti per il fabbisogno alimentare di una famiglia ed è questo il motivo per cui si ricorre al mercato nero.
- Ogni giorno bisogna alzarsi e scrollarsi di dosso l’autocensura. Frasi come “non me lo lasceranno fare” e “tanto è proibito” non si devono pronunciare perché servono solo a impedirci di andare avanti.
Più della censura istituzionale e del controllo statale, c’è qualcosa dentro di noi che dobbiamo eliminare.
Per fortuna è sempre possibile svegliarsi dall’indottrinamento.
Basta che ogni giorno una domanda si faccia strada nella testa.
Basta non credere passivamente quel che ci hanno detto.
L’indottrinamento é incompatibile con il dubbio.
Il lavaggio del cervello finisce quando quello stesso cervello comincia a porsi domande sulle cose che gli hanno detto.
Nel mio caso è cominciato tutto così, non riuscivo a capire una cosa: se coloro che erano fuggiti da Cuba erano “nemici della patria” perché le mie amiche erano così felici quando qualcuno di quei “nemici” mandava cibo e vestiti?
Quei vicini di casa adesso mantenevano la madre anziana rimasta a Cuba, che a sua volta regalava parte delle risorse alle stesse persone che avevano lanciato uova e insulti ai suoi figli.
Non capivo.
E da quella incomprensione dolorosa è nata la persona che sono adesso.
Sono qui perché non ho creduto alla storia che mi hanno raccontato.
Questa è la testimonianza di Yoani Sanchez che dall’interno di quella Cuba dove regnano libertà e uguaglianza, lancia il suo grido di allarme.
Si può pensare che sia tutto vero e si può pensare che sia tutto falso e allora forse non serve leggere il libro.
Se però anche solo per curiosità si desidera avere una visione differente da quella ufficiale, beh questa lettura non può fare male, tutt’altro.
Tempo di lettura: 5h 30m