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In attesa della svolta

Creato il 15 gennaio 2012 da Nonzittitelarte

In attesa della svoltaTEATRO. Quasi certamente si terrà domani l’incontro con il presidente della Fondazione Lirico, i dipendenti aspettano Zedda
«Abbiamo messo in agenda l’incontro con i lavoratori del Teatro Lirico», affermano dallo staff del sindaco, «ma la data è ancora da fissare con certezza». Quasi certamente si terrà domani, unico giorno utile prima della nuova riunione del consiglio d’amministrazione, fissato per martedì alle 17. Dopo il sit-in dei dipendenti e il cda di venerdì, che ha decretato la fine dell’era del sovrintendente Gennaro Di Benedetto, tra i lavoratori di via Sant’Alenixedda e Massimo Zedda, presidente della fondazione che guida l’ente, i rapporti rimangono tesi. «Ci aspettiamo che ascolti anche le reagioni dei lavoratori», affermano coristi, musicisti, tecnici e amministrativi del Lirico. Per questo hanno scritto e inviato una lettera con cui chiedono una riunione formale e urgente al primo cittadino.
LA RICHIESTA «Non possiamo basarci su dichiarazioni informali, comunicate per strada, com’è successo l’altro giorno. Per giunta se si tratta dei nostri stipendi», affermano i lavoratori. La voce della busta paga oggetto del contendere è “Anticipi sui miglioramenti futuri”, in pratica una forma di adeguamento al costo della vita che è stato erogato a partire dal 2008, in attesa che venisse stipulato il contratto collettivo nazionale di lavoro, ancora di là da venire. Secondo il nuovo collegio dei revisori dei conti si tratta di un compenso illegittimo. Dunque Zedda su questo punto è parso irremovibile: «È la legge che dice così, non posso farci niente», ha detto venerdì ai lavoratori.
«Negli ultimi tre anni tutti i cda hanno approvato questa voce. Siamo l’unica azienda che chiude l’anno con un attivo di 2,6 milioni di euro ma ci tagliano gli stipendi di oltre 200 euro». Il professore d’orchestra Maurizio Minoli contesta le tesi del sindaco, quasi gridando. Gli animi venerdì erano concitati e la sede di discussione, di fronte al cancello d’ingresso del Teatro, poco opportuna. Così i dipendenti hanno chiesto un incontro ufficiale, per discutere della situazione generale del Lirico.
IL NODO PRESTITO Sono tanti, infatti, gli aspetti che riguardano il risanamento del debito di circa 25 milioni di euro che gravano sulla sorte del Teatro. A cominciare dal mutuo di circa 15 milioni da chiedere al Banco di Sardegna con la fideiussione della Regione. In realtà la quota di debito “grave”, come la definiscono i dipendenti, è di circa 12 milioni. Soldi da impiegare innanzitutto per pagare i fornitori. «Alcuni di loro attendono il saldo delle fatture da circa due anni», spiega Annalisa Pittiu, una dei manifestanti. Zedda venerdì ha detto che si sarebbe fatto sentire nuovamente con viale Trento, ma il nodo rimane da sciogliere.
LA PRODUZIONE Sul tavolo ci sono altre questioni, a partire dalle strategie per rilanciare il Teatro. «Ci aspettiamo di avere risposte anche per la produzione», spiegano i lavoratori, che sono disposti a lavorare per molti più spettacoli senza alcun incremento di stipendio (a parte gli anticipi sui miglioramenti futuri a parte, che ritengono un diritto acquisito). «A Torino e Trieste hanno risolto la crisi nel giro di qualche mese». A Cagliari invece si aggiunge un altro problema: chi nominare nuovo sovrintendente. Unione sarda
Mario GottardiIn attesa della svolta

LA SOLIDARIETA’

L’attrice ed ex deputato Vladimir Luxuria, in città per lo spettacolo alle Saline “Stasera ve le canto”, ha fatto visita in tarda mattinata al presidio dei lavoratori del Teatro Lirico davanti alla struttura di via Sant’Alenixedda. I dipendenti, oggi in sciopero e in attesa degli esiti della riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione iniziata intorno alle 13.30, hanno esposto bandiere e striscioni. A Luxuria hanno regalato la t-shirt con la scritta “Non zittite l’arte”, ormai il simbolo della protesta dei lavoratori per il rilancio del Lirico, alle prese con debiti per circa 25 milioni.

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