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In attesa di un ritorno

Da Johakim @Johakim
In attesa di un ritorno
Le notizie non sono confortanti. Anzi. Era un delirio annunciato.
Da giorni le parole si rincorrevano, le immagini si tingevano di colori variabili dal rosa scuro al rosso sangue. Quel rosso che da giorni bagna le terre del Nord Africa.
Stamattina ho sentito la sua voce. Non era quella solita, non era quella che da qualche giorno scherzava dicendomi: "stai tranquilla, qui siamo al sicuro".
Oggi mi ha detto: "mamma, ci hanno abbandonati".
E' in parte vero.
Loro sono gli insegnanti, italiani, dei figli dei dipendenti di una grande società petrolifera. Questa mattina hanno imbarcato su di un loro aereo privato ed hanno portato via tutti gli italiani...tranne loro.
Quei responsabili, loro amici, che hanno omesso di dir loro "guardate, domani arriva un aereo". No, l'aereo è partito questa mattina... senza di loro.
E' l'ambasciata che ora deciderà. Agli italiani che lavorano all'estero vien tolto loro il passaporto perchè hanno diritto ad un documento di residenza estera.
Quindi, al momento sono senza documenti.
24 ore. Questo è il tempo che l'ambasciatore ha promesso loro per il reimpatrio.
"Mamma, ci hanno abbandonati". E' un grido che non avevo mai sentito da mia figlia. Lei, sempre sopra le righe. Lei sempre evanescente, mai in apprensione. Lei sempre quasi fatalista.
Io no. Io ero concretamente consapevole che le questioni si sarebbero deteriorate.
Un leone in gabbia, ecco quello che sono.
E non mi importa di quello che penserà di me. Ho mosso le mie carte.. le ho mosse molto in alto in quell'organizzazione che ha chiuso gli occhi su una famiglia con dei bambini piccoli. Quella famiglia che ha avuto a cuore i LORO bambini per tutto questo tempo, con l'istruzione, la presenza e la dedizione.
Sentirò le mie. Mi dirà che ho interferito. E' vero. Sto muovendo tutto quello che posso per lei e per la sua famiglia. 4 anni e 4 mesi sono troppo pochi per sostenere un esodo di questo genere. Chissenefrega se mi odierà. Io sto agendo col cuore, come al solito. E a dirla tutta, questo è quello che avrebbe dovuto fare qualcun'altro al posto mio. Ma è una lunga storia... transeat.
Se li sono dimenticati. Almeno per ora.
Chiusi nel loro recinto "sicuro" assieme alle altre mandrie di espatriati di ogni razza. Un gruppo di mamme e bambini chiusi in attesa di una risoluzione a breve.
24 ore... un eternità per quello che sento ora.
Questa è la mia giornata oggi. Incollata ad un monitor in attesa. Fra una pratica amministrativa e l'altra con poca concentrazione, sento solo il cuore che batte come non l'ho mai sentito prima.
Dovrei dire: "l'ineluttabilità della vita". Si, probabilmente. Ma non sono fatta così. Io cerco di agire. Magari con qualche spinta nel sedere per "svegliarmi", ma poi divento una tigre e reagisco.
Non toccate mai i cuccioli della tigre: diventa un'assassina.
Joh

La Tigre

Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l’immortale mano o l’occhio
Ch’ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?
Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l’Agnello creò, creò anche te?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?
William Blake

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