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In Bahrain piove ma non ci sono ombrelli

Creato il 23 marzo 2011 da Frankezze

In Bahrain piove ma non ci sono ombrelli

I miei occhi sono in Bahrain, testimoni nascosti di un’esecuzione feroce. Una donna accanto a me piange di dolore, si scioglie nella paura.

La mia anima è in Bahrain, volata via dal corpo freddato a bruciapelo da un poliziotto, la mia colpa è quella di chiedere diritti, di elevarmi a essere umano.

Sono immagini agghiaccianti, immagini di pochi giorni fa, immagini che continuano a ripetersi.
In Bahrain è in atto da tempo una dura repressione contro la popolazione insorta, stanca della secolare dittatura della dinastia sunnita (una minoranza). Nessuno ne parla, e la notizia che ha avuto più risalto è stata l’annullamento del locale Gp di Formula 1 del 13 marzo, divulgata soprattutto da testate sportive o specializzate (con profondo rammarico di molti addetti ai lavori).
Da una settimana i Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC – Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e Emirati arabi uniti) hanno inviato truppe a sostegno del governo di Khalifa. Sparano sui rivoltosi e li uccidono a sangue freddo.

Nessuna risoluzione Onu e nessun ombrello Nato per il popolo del Bahrain.
Il governo, socio dell’Occidente, ospita la base navale della Quinta Flotta americana che protegge gli interessi petroliferi degli Stati Uniti e rappresenta una minaccia costante per l’Iran.

Davvero vogliamo credere che l’intervento in Libia sia umanitario?
Un’altra guerra dettata da interessi economici e logistici.
La Nato non è Emergency.


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