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in ballo.

Da Marlenetrn
in ballo.
Ieri sera sono andata a letto ubriachissima di sonno. Con il cervello che mi pulsava e le gambe tremule. La doccia fredda ha solo in parte alleviato l'afa che si è levata dopo il temporale di ieri pomeriggio. 5 minuti di tuoni lampi e pioggia scrosciate che si sono tramutati in calura asfissiante, da rendere difficile anche il semplice fatto di respirare. La pelle come un panno umidiccio difficile da asciugare, ogni singola porta o finestra della casa spalancata e nemmeno un alito di vento per conciliare il sonno. E così sono già sveglia, con gli occhi cerchiati e se vogliamo con più sonno di ieri sera, ma la totale incapacità di riuscire a riaddormentarmi. Silenzio ovunque, l'odore del caffè, solo i mie pensieri fanno rumore. Ma una cosa buona c'è. Non mi ricordavo più com'erano le albe di settembre. Argentate, ne calde ne fredde, con quella tonalità di celeste/grigio che bagna tutto, e ti rilassa, con il sole che illumina ma non acceca e minuto dopo minuto sale piano piano ad accarezzarti la pelle. Quante prospettive per questo nuovo giorno che è appena nato? Tante, quasi a rimpiangere la beata solitudine di qualche tempo fa. E che io sono così o tutto o niente o dentro fino al collo o del tutto fuori. E che questa specie di ruolo di cui mi hanno investito un po' mi destabilizza (womam).Sentire sulle spalle le aspettative di tanta gente richiede una certa forza e ogni tanto mi fermo a pensare se c'è l'ho davvero tutta questa forza e se non mi sono andata ad infrattare in un gioco più grande di me che finirà per incatenarmi il cervello a furia di pensare. e che la faccio sempre facile, anche quando facile non è, e me ne accorgo dopo.I progetti per questo settembre erano altri e come sempre mi ritrovo a dover fronteggiare la corrente degli aventi per non farmi travolgere e cercare di mantenere il controllo. Questo ritorno totale in pista, dopo lo stop by Princi, me lo aspettavo meno movimentato più lento e invece è stato con il botto. Un botto così forte che ancora mi fischiano le orecchie e stenta a tornarmi l'equilibrio. Non so dove voglio andare a parare con tutto questo, e solo che sto pensando a tutto quello che mi aspetta per oggi alle persone che devo incontrare e alle cose da dire, che mi chiedo se riuscirò sempre a far bene tutto, e che se sbaglio che succede? Perché un po' mi viene difficile da pensare che dovessi arrivare io per far muovere qualcosa. E allora mi sento un po' l'agnello sacrificale che si immola da solo però. Tutti dietro ad incitarti o avanti ad aspettarti, ma sempre pochi che decidono di accompagnarti. E che odio le sconfitte quindi costi quel costi, tocca andare avanti, anche oggi che me ne starei volentieri a casa tra le mie cose, la mia musica e i miei pensieri.Il caffè è finito. 

Song: Bandabardò - Vento in Faccia

...anima in pace quando tutto tace, è la libertà che mi vuole...

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