E poi ci sono le giornate così, un sacco di cose da fare e Cigolino che non trova pace, vuole stare sveglio e soprattutto vuole stare con me. Per convincermi usa armi potenti: sfodera i migliori sorrisi, gorgheggia discorsi che decriptati sarebbero interessantissimi (lo si capisce dallo sguardo serio che fa) e ingoia completamente le mani per farti vedere com'è avanti nella conoscenza di sè stesso. Dorme cinque minuti per volta. Si addormenta con il più angelico dei visi, le braccia all'indietro segno di beatitudine profonda, così io mi illudo di poter continuare ciò che stavo facendo, tanto dorme. Non faccio in tempo a riprendere che lui si fa esplodere in un bel pianto, accorro, sorride, gorgheggia, ciuccia le mani dorme e via così. Mi sembra di essere un
criceto sulla ruota.
Non mi posso lamentare però. Cigolino sta imparando a stare anche da solo, sveglio, indaffarato con gli amici immaginari che vivono sulla parete (le giostrine fanno ancora un po' paura). Che sia dunque giusta la teoria che tenendolo molto in braccio nelle prime settimane di vita diventerà progressivamente più indipendente e sereno rispetto ai bebè lasciati piangere perchè non prendano "vizi"?
Io ci ho creduto, con disappunto di mamme più severe e secondo me vedo già i primi risultati. Certo, poi si stufa e mi chiama (pianto dirotto), ma noto che i tempi man mano si allungano. E soprattutto se lui è tranquillo tra mani e visioni, tra sgambettamenti e guuu guuu, io non interferisco.
Come noto che comincia ad apprezzare il pigiamino serale: se prima era sempre tutina, adesso abbiamo introdotto il rito del cambio per andare a nanna.
E ho notato che ogni tanto, russa. Questo significa che sta copiando mamma e papà mi sa, per cui siamo quasi pronti per conquistare l'indipendenza della cameretta (prima che sia troppo tardi!)