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In carrozza

Creato il 31 dicembre 2011 da Pupidizuccaro

di Andrea Tuttoilmondo

In carrozza

Queste ore di vigilia, con la gente che si scambia auguri e saluti, mi hanno sempre ricordato le attese trascorse sui treni in stazione, prima della partenza. Ciascuno con la sua valigia di buoni auspici, di leciti timori, di speranze e di illusioni, prende posto nel suo compartimento aspettando con impazienza che il fischio del capostazione dia il via a questo viaggio.

Penso che un buon anno possa essere buono anche quando è cattivo; per questo, più che di un “buon anno”, il mio augurio è quello di non smarrire neanche per un istante il paesaggio che scorrerà al di là del vostro finestrino. Seguite con attenzione i profili delle montagne, che così come i moti dell’anima, saliranno e scenderanno all’orizzonte, tra le foschie gelide di un inverno che sarà lungo.

Incantatevi quando il vostro treno attraverserà quei campi sconfinati di luce e di colori, pronti a esplodervi nel petto come un sorriso di gioia, o una lacrima di dispiacere.

Abbiate il coraggio di scendere ad ogni passaggio in cui il vostro treno si fermerà. Di respirare l’odore di quella stazione, e di sentire sotto ai piedi la dura consistenza di quella realtà: l’esperienza che ne trarrete resterà con voi per sempre.

Ci sarà il mare d’estate oltre quei binari: ammiratelo. Ci sarà il riflesso dorato di un tramonto a scaldarvi l’anima: respiratelo.

Rallegratevi se il treno correrà veloce, e prendetevela se procederà più lentamente. Ma non cessate neanche per un attimo di amarlo, perché comunque vi sta portando lontano.

Appoggiando la testa contro al vetro, stupitevi dei tappeti legnosi delle foglie d’ottobre: e abbiate pazienza con chi non è in grado di apprezzare i colori d’autunno.

Ridete con tutta la felicità, e piangete con il minor dolore che il vostro cuore vi riserberà. E quando l’inverno prossimo segnerà il rientro in stazione, avvicinate le labbra al vetro, e dopo averci soffiato piano, disegnateci sopra un cuore.


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